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PITTORI: James Bell

Sant'Agostino vescovo e cardioforo

Sant'Agostino vescovo e cardioforo

 

 

JAMES BELL

1883-1893

Parigi, cattedrale americana della SS. Trinità

 

Sant'Agostino vescovo e cardioforo

 

 

 

Questa semplice ed originale vetrata si trova nella chiesa americana di Parigi.

La Cattedrale Americana di Parigi o Cattedrale della Santissima Trinità, è una chiesa di Parigi, risalente alla fine dell'Ottocento. Il culto anglicano che vi viene celebrato è un centro di riferimento per le Chiese americane presenti in Europa della Chiesa episcopale.

L'edificio è stato costruito dal 1881 in stile neogotico su progetto dell'architetto inglese George Edmund Street e venne inaugurato nel 1886. Le vetrate sono presenti in gran numero, circa 42, e sono state realizzate dal maestro vetraio James Bell, che le realizzate tra il 1883 e il 1893 sul tema del Te Deum. L'edificio è stato completato con un campanile nel 1904-1906 da Arthur Edmond Street, figlio dell'architetto progettista, morto nel frattempo.

Nel 1911 di è arricchito di da un presbiterio progettato dell'architetto Pett e infine nel 1923 la chiesa è divenuta una specie di memoriale dei soldati americani morti durante la Prima Guerra Mondiale.

 

In questa occasione l'autore ha raffigurato sant'Agostino dall'aspetto giovanile, senza barba, e dai lineamenti dolci e armoniosi. Il santo regga con la mano sinistra il bastone pastorale con u panno che lo rende incontaminato. Nella mano destra Agostino regge un cuore che porta al petto. Il suo sguardo sembra fisso nel vuoto all'inseguimento di qualcosa di desiderato che solo la sua mente sa cogliere. in testa il santo porta una mitra impreziosita da simboli, mentre un nimbo azzurro gli avvolge il capo. Ritto in piedi, la sua figura ben strutturata riempie l'intera vetrata ed è gradevole grazie anche all'elegante abito episcopale che indossa, semplice ma grazioso nel taglio.

Nel libro nono delle Confessioni Agostino si esprime con queste parole: sagittaveras tu cor meum charitate tua, hai ferito il mio cuore - ricorda Agostino - con il tuo amore. Esse esprimono in forma poetica il grande amore che Agostino aveva per Dio. Un amore così grande da essere rappresentato simbolicamente con un cuore fiammante trafitto da una freccia. Questo tipo di rappresentazione godrà di grandissima fortuna iconografica dal 1600 in poi, tanto da essere un punto fermo nel logo che lo stesso Ordine Agostiniano adotterà per il suo Stemma Ufficiale. Il cuore è l'elemento caratteristico di questo tema iconografico: Agostino lo tiene in mano, talvolta è attraversato da una freccia, o anche viene offerto al Signore.

 

Tu stesso ci avevi folgorati con le frecce del tuo amore, e portavamo conficcati nel ventre gli arpioni delle tue parole e gli esempi dei tuoi servi, che da oscuri avevi reso splendidi e da morti, viventi. Bruciavano ammassati nel fondo della mente divorando la sua pesantezza e il torpore, per impedirci di scendere in basso, ed era un tale incendio che tutto il fiato soffiatoci contro dalle subdole lingue l'avrebbe ravvivato, non estinto. Tuttavia nel tuo nome, che hai reso sacro per tutta la terra, il nostro proponimento avrebbe certamente incontrato il plauso di alcuni, e quindi poteva sembrare ostentazione non aspettare quel poco che mancava alle vacanze, e congedarsi prima da un pubblico ufficio che era sotto gli occhi di tutti in modo da attirare sulle mie azioni l'attenzione universale. Così, se avessi dato l'impressione di non voler neppure attendere il termine tanto prossimo dei corsi, avrebbero molto chiacchierato, e sarebbe parso che volessi farmi notare. E a che pro favorire congetture e discussioni sui miei intenti e oltraggi al nostro bene?

AGOSTINO, Confessioni 9, 2, 3