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PITTORI: Pietro Bisesti

Sant'Agostino sconfigge le eresie

Sant'Agostino sconfigge le eresie

 

 

TIPOGRAFIA PIETRO BISESTI

1822

Verona, Le veglie di S. Agostino

 

Sant'Agostino sconfigge le eresie

 

 

 

L'incisione o calcografia è tratta dall'antiporta del libro "Le veglie di sant'Agostino vescovo di Bona dell'autore delle notti di S. Maria Maddalena Penitente" pubblicato a Verona nel 1822 dalla Tipografia di Pietro Bisesti.

L'opera è associata a una non comune edizione veronese di questa famosa opera attribuita ingenuamente a sant'Agostino.

Nell'incisione Agostino, vestito da vescovo, ritto in piedi con nella mano destra una penna, sovrasta un atterrito eretico che si contorce cadendo in basso.

Il santo, dall'aspetto vegliardo, con un ampio gesto delle braccia accompagna la caduta dell'eretico che volge il suo sguardo confuso verso l'imponete sagoma del santo.

 

La necessità di difendere l'ortodossia cristiana dalle eresie manichee induce Agostino a sottolineare la bontà della creazione, la trascendenza di Dio e la superiorità dello spirito sulla carne. Contro il donatismo africano, che sosteneva la necessità di una Chiesa "pura", Agostino ribadisce che la Chiesa è una società composta di santi e di peccatori. Pertanto l'efficacia dei sacramenti non dipende dalla vita morale dei sacerdoti o di chi li amministra, ma dalla grazia divina che opera in essi. Contro il monaco bretone Pelagio e le sue teorie, che sostenevano la capacità umana di salvarsi con le sue sole forze e di poter fare il bene nonostante il peccato originale, Agostino afferma che il peccato originale esiste ed è necessaria la grazia per ottenere la salvezza. Nel De civitate Dei Agostino delinea una teologia della storia in cui si contrappongono due città, una terrena e una divina: la prima cerca il benessere materiale, la seconda la pace eterna. Negli eventi storici le due città si mescolano e la separazione tra buoni e cattivi avverrà nell'aldilà e si concluderà con il giudizio universale.

 

Questi errori ... cercavamo di confutarli ... allo scopo che anche Pelagio, venendone a conoscenza, li correggesse senza essere attaccato personalmente: in tal modo sarebbe stata eliminata la sua funesta dottrina e gli sarebbe stata risparmiata la confusione ... Furono pertanto inviati alla Sede Apostolica dai due Concili di Cartagine e di Milevi rapporti concernenti tale questione prima che arrivassero in mano nostra o nell'Africa i verbali del processo ecclesiastico in cui si afferma che Pelagio si sia giustificato davanti ai vescovi della Palestina.

AGOSTINO, Lettera 186, 2 a Paolino