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PITTORI: Antonio Boldini

Madonna in trono col Bambino, S. Giovannino, le Sante Lucia, Agata, Caterina, Apollonia, Elena e Monica con Sant'Agostino e il committente

Madonna in trono col Bambino, S. Giovannino, le Sante Lucia, Agata,

Caterina, Apollonia, lena e Monica con sant'Agostino e il committente

 

 

ANTONIO BOLDINI

1840-1860

Ferrara, chiesa santa Maria in Vado

 

Madonna in trono col Bambino, S. Giovannino, le Sante Lucia, Agata, Caterina, Apollonia, Elena e Monica con sant'Agostino e il committente

 

 

 

Nella terza campata della navata sinistra nella chiesa di santa Maria in Vado a Ferrara si trova questa pala d'altare che raffigura la Madonna in trono col Bambino, San Giovannino, le Sante Lucia, Agata, Caterina, Apollonia, Elena e Monica con la presenza a sinistra di sant'Agostino e del committente.

L'opera è una copia ottocentesca di una identica tela di Michele Coltellini che è stata realizzata dal pittore ferrarese Antonio Boldini. L'opera originale cinquecentesca di Coltellini si trova presso la Pinacoteca di Palazzo Diamanti a Ferrara.

 

La Chiesa di S. Maria in Vado è uno dei luoghi di culto più antichi di Ferrara e deve la sua denominazione a un guado ("vado") sul Po, che un tempo si trovava nelle sue vicinanze. Nel secolo X è già attestata in loco la presenza di una chiesetta detta di S. Maria Anteriore, edificata a ridosso del castrum bizantino, che darà origine al centro urbano cittadino. Tra il 1495 e il 1518 la chiesa venne ingrandita su progetto rinascimentale di Biagio Rossetti, per volere di Ercole I d'Este, e venne decorata da Ercole de' Roberti. La facciata a nord divenne l'ingresso del transetto sinistro, dove furono sistemati l'organo e la cantoria. La nuova facciata principale fu aperta a occidente.

La facciata a due ordini della chiesa è stata realizzata in cotto e laterizi, arricchita da capitelli, cornicioni quattrocenteschi aggettanti e da un portale marmoreo, opera di Andrea Ferreri (1556), prossimo all'ingresso del chiostro. L'interno si presenta a pianta latina ed è suddiviso in tre navate a sei arcate con colonne corinzie.

 

La leggenda narra che il giorno di Pasqua del 1171 in questa chiesa avvenne il miracolo del Sangue dello SS. Sacramento, sprizzato dall'ostia spezzata durante il rito dell'Eucarestia. Donata nel 1135 dal vescovo di Ferrara ai Canonici Portuensi di Ravenna, dopo vari passaggi nel 1473 pervenne ai Canonici Regolari Lateranensi di s. Agostino, che la ressero fino al Nel 1477 il convento fu ampliato e dotato di due chiostri con colonne di marmo, per volere del Duca Ercole I, che alla fine del secolo fece anche ricostruire e ingrandire la chiesa voltando l entrata da settentrione, a occidente. Documenti attestano che la direzione dei grandi lavori fu affidata a Biagio Rossetti e l esecuzione al capomastro Bartolomeo Tristani.

 

 

Antonio Boldini

Nacque a Ferrara nel 1799. Probabilmente studiò disegno con Giuseppe Sarolli, e poi frequentò per sei anni l'Accademia di S. Luca a Roma. Tornato a Ferrara, si dedicò principalmente alla pittura sacra, dipingendo in uno stile neorinascimentale, te legato agli esempi raffaelleschi. Molte delle sue pale d'altare furono realizzate per le chiese di Ferrra: ricordiamo il Martirio di santa. Filomena in S. Francesco, la Madonna delle rose in S. Spirito, alcune tele in S. Maria in Vado, la Madonnina in S. Spirito e altre. Molta fortuna ebbero le sue copie di quadri del Cinquecento ferrarese, in particolare del Garofalo, che egli eseguiva con straordinaria precisione, spesso su commissione dell'antiquario Filippo Pasini. Molte di queste copie, vendute dal Pasini, furono accolte in collezioni pubbliche e private come opere originali del Rinascimento. Morì a Ferrara nel 1872.