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PITTORI: Jean Marie Bonnassieux

Santa Monica nella chiesa di sant'Agostino a Parigi

Santa Monica

 

 

JEAN MARIE BONNASSIEUX

1860-1880

Parigi, chiesa di sant'Agostino

 

Santa Monica

 

 

 

La statua si trova nella chiesa di sant'Agostino che è stata costruita fra il 1860 e il 1871, in un quartiere della piccola Pologne a Parigi. Costruita da Baltard, lo stesso architetto che realizzò les Halles di Parigi, ha la sua originalità nella sua struttura più che nello stile ispirato all'arte romanica e bizantina. In effetti fu in primo edificio di grandi dimensioni costruito in cemento armato. Misura quasi 100 m di lunghezza e in altezza, alla sommità della cupola, raggiunge gli 80 metri. Nella chiesa è presente una discreta iconografia agostiniana: dietro il ciborio c'è una statua di Monica.

 

La madre di Agostino viene spesso raffigurata nell'iconografia agostiniana, da sola o assieme al figlio. In questo caso indossa una semplice tunica con il capo avvolto da un velo. L'espressione del suo, dall'aspetto ancora giovanile, è particolarmente intenso. Ella partecipa a scene fondamentali, come l'estasi di Ostia, la partenza da Cartagine o il soggiorno milanese e poi a Cassiciaco. La ritroviamo ancora assieme ai monaci ed ella stessa monaca o vestita da monaca mentre illustra la regola agostiniana nella versione femminile. Toccanti sono pure le scene che la vedono in azioni caritative. Con Agostino lasciò Milano diretta a Roma, e poi a Ostia, dove affittarono una casa, in attesa di una nave in partenza per l'Africa. Fu un periodo carico di dialoghi spirituali, che Agostino ci riporta nelle sue Confessioni. Lì si ammalò, forse di malaria, e in nove giorni morì, all'età di 56 anni. Drammatiche e toccanti sono le rappresentazioni della sua morte a Ostia. Di lei Agostino offre una biografia stupenda nella parte finale del libro IX delle Confessioni.

 

Finalmente guadagnò a te anche il marito, già quasi al limite estremo della vita temporale: e in lui che ormai era credente non rimpianse ciò che aveva tollerato nel miscredente. Era poi la serva dei tuoi servi. Chi di loro l'aveva conosciuta, in lei rendeva lode e onore e amore a te, sentendo nel suo cuore la tua presenza, testimoniata dai frutti di una vita consacrata a te. Era stata la moglie d'un solo uomo, aveva reso ai genitori il bene ricevuto, aveva retto con devozione la sua casa, a testimonio aveva le sue buone opere. Aveva allevato dei figli, partorendoli di nuovo ogni volta che li vedeva allontanarsi da te. Infine di tutti noi, Signore, che possiamo per tuo gratuito favore dirci servi tuoi, e ricevuta la grazia del tuo battesimo vivevamo già in una nostra comunità, al tempo in cui ancora lei non s'era addormentata in te, di tutti noi si prese cura quasi fossimo tutti figli suoi, e quasi fosse figlia di noi tutti ci servì.

AGOSTINO, Confessioni, 9, 22

 

Riposi dunque in pace con l'uomo di cui fu sposa, il solo di cui lo fu, e che servì portandoti il suo frutto con pazienza, per guadagnare anche lui a te. E tu ispira, mio Signore e Dio mio, ispira tu i tuoi servi e miei fratelli, i tuoi figli e padroni miei, che io servo col cuore e la voce e la penna: e ogni volta che leggeranno queste pagine si ricorderanno davanti al tuo altare di Monica, tua ancella, con Patrizio che fu un tempo suo sposo. Attraverso la loro carne mi hai fatto entrare in questa vita - come, non so. Con devozione si ricorderanno di loro: genitori miei in questa luce provvisoria, e miei fratelli in te che ci sei Padre e nella madre cattolica, e miei concittadini nella Gerusalemme eterna, a cui sospira il tuo popolo lungo tutto il suo cammino dall'inizio al ritorno. Così sia meglio appagato in virtù di queste confessioni il suo estremo desiderio: lo sia nella preghiera di molti, piuttosto che nella mia soltanto.

AGOSTINO, Confessioni, 9, 37

 

 

 

Jean Marie Bienaimé Bonnassieux

Nasce nel 1810 a Parigi. Si interessa alla scultura già da piccolo e nel 1828 un sacerdote lo porta in apprendistato da Juveton, un produttore di ornamenti ecclesiastici a Lione. Il giovane scultore viene notato da Jean-François Legendre-Héral che lo accompagna a Parigi nel 1834, raccomandandolo a David d'Angers e Orsel. Bonnassieux dirà di legendre:"Molte persone mi hanno aiutato, mi hanno guidato nella mia carriera, devo molto al signor Dumont, molto al signor Ingres, e sono grato a loro. Ma tutto ciò è poco al di là di quello che devo al signor Legendre-Héral. È lui che mi ha fatto quello che sono." Nel 1834 entrò all'École des Beaux-Arts studiando anatomia. Nel 1836 Bonnassieux vinse il 1° Gran Premio di Roma con il suo bassorilievo Morte di Socrate, per cui si trasferì a Villa Medici a Roma dal 1836 al 1842. A Roma ottenne diverse commissioni pubbliche e private. Tornato a Parigi, nel corso del Secondo Impero Jean-Marie Bonnassieux si occupa di diversi lavori, in particolare per il Louvre e a Lione. Tra il 1860 e il 1863 scolpisce le Ore della vita per il palazzo della Borsa di Lione. Dal 1860 si specializzò in scultura religiosa e nel 1866 Bonnassieux fu eletto all'Accademia di Belle Arti.

Il suo stile si sviluppa tra la corrente del neoclassicismo e l'arte cristiana. Muore a Parigi nel 1892.