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Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Ottocento: Giovanni BorgnaPITTORI: Giovanni Borgna
La cupola con gli affreschi dei Dottori della Chiesa
BORGNA GIOVANNI
1894-1896
Alassio, chiesa di sant'Ambrogio
Agostino Dottore della Chiesa
Sui pennacchi della cupola sono state affrescate le immagini di quattro Dottori della Chiesa e cioè sant'Agostino, san Gregorio, san Gerolamo e san Gerolamo. Gli affreschi sono opera del pittore piemontese Netto Borgna. L'artista fu molto attento ad adattare l'iconografia classica alle richieste dei committenti locali. E, per andare incontro alle esigenze dei fedeli, il pittore utilizzò per le figure e i modelli delle sue opere la gente comune.
La facciata della chiesa di sant'Ambrogio di Alassio contiene diversi riferimenti alla figure di Agostino e di Ambrogio. La conversione di Agostino a Milano e il suo battesimo ad opera di Ambrogio furono due episodi che sono rimasti indelebilmente nella storia della chiesa ambrosiana, che in Liguria ha goduto di una ampia popolarità, anche per la presenza da tempo in loco di una colonia di Milanesi. Costoro vi erano arrivati a causa dell'invasione dei Longobardi ariani nel VI secolo quando molte famiglie di Milano, per sfuggire alla ostilità degli invasori, si erano rifugiate in Liguria assieme allo stesso arcivescovo di Milano.
La chiesa medioevale di sant'Ambrogio venne atterrata verso la metà del Quattrocento e sullo stesso luogo fu iniziata la costruzione della nuova chiesa. I lavori si protrassero fino al 1507 quando la chiesa fu consacrata ed aperta al culto. Questo avvenimento era ricordato da una lapide murata sulla seconda colonna di sinistra della chiesa, che tuttavia è scomparsa probabilmente in seguito alla trasformazione settecentesca dell'interno della chiesa. Il canonico Paredi ne ha trascritto il testo: HOC OPUS FUIT FACTUM TEMPORE MASSARIORUM IOHANNIS BOGLIORII, PETRI NATERII, PETRI FIGNONI ET GALEOTI ROMANI, 1507 (quest'opera venne fatta al tempo dei massari Giovanni Bogliolo, Pietro Nattero, Pietro Fignone e Galeotto Romano, 1507. La chiesa quattrocentesca fu edificata in stile romanico, così come il campanile. Agli inizi del Seicento papa Paolo V elevò la parrocchia in Collegiata con la presenza di dieci preti col titolo di canonici.
Nel Settecento l'interno romanico fu trasformato secondo il gusto barocco imperante e furono aggiunte alla chiesa le cupole. L'esterno restò romanico fino al 1896, quando venne realizzata l'attuale facciata. Tre statue adornano il frontone all'interno di nicchie separate da lesene ed archi. Al centro troviamo la Vergine Maria ed ai suoi lati i santi Agostino ed Ambrogio, entrambi con i loro attributi episcopali, mitra in testa e bastone pastorale fra le mani.
Giovanni Borgna
Giovanni Borgna soprannominato Netu o Netto, nacque a Martiniana Po nel 1854. Crebbe in una famiglia di artisti, dove il padre Domenico e il fratello Luigi furono dei pregevoli e abili stuccatori e decoratori. Con la sorella Rosa Borgna (1859- 1939) frequentò l'accademia Albertina di Torino. Nella sua breve esistenza Borgna riuscì a realizzare numerose tele e affreschi di parti o intere chiese a Martiniana Po, Brondello, Sanfront, Paesana, Revello, Envie, Bagnolo Piemonte, Saluzzo, Cardè, Scarnafigi, Pontechianale, Sampeyre, Venasca, S. Damiano Macra, Tarantasca, Garessio e in numerosi altri centri del Piemonte e della Liguria.
Una delle peculiarità dell'opera di Borgna è la sua insistenza nel dipingere e realizzare le figure angeliche, che realizzò seguendo precise soluzioni stilistiche e cromatiche. Le raffigurazioni realizzate dal Borgna si basavano soprattutto sui testi del Nuovo Testamento e costituivano una specie di Bibbia dei poveri, tenuto conto che la maggior parte della popolazione era analfabeta. Nei suoi quadri sono presenti arcangeli, serafini e cherubini intenti a suonare cetre, tubicini e tamburelli; altre figure angeliche sorreggono invece santi, cartigli, palme, libri sacri e gigli.
Dopo una vita spesa per l'arte Giovanni Borgna morì nel 1902 all'età di 47 anni a causa di una polmonite, che aveva contratto mentre dipingeva d'inverno le pareti esterne di un edificio.