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PITTORI: Brighenti Giovanni

Sant'Agostino allo scrittoio nel suo studio

Sant'Agostino allo scrittoio nel suo studio

 

 

BRIGHENTI GIOVANNI

1833

San Giovanni Bianco, località San Gallo, chiesa di Santa Maria Assunta

 

Sant'Agostino allo scrittoio nel suo studio

 

 

 

Giovanni Brighenti è l'autore di questo affresco che raffigura sant'Agostino nella decorazione pittorica della chiesa parrocchiale di san Giovanni Bianco dedicata a Santa Maria Assunta. L'affresco misura cm 300x300 e si trova in uno stato di conservazione ancora buono.

La chiesa conserva al suo interno anche un bel polittico raffigurante la Madonna.

L'autore ha immaginato un sant'Agostino giovane seduto su una grande sedia nel suo studio intento a scrivere su un libro con una penna d'oca. Lo studio è molto parco, senza la presenza di troppi elementi ingombranti: solo una sedia e un tavolino che funge da scrivania ricoperto da una tovaglia rossa. Sul piano del tavolo oltre al libro c'è un solo calamaio e in lontananza due libri sovrapposti chiusi.

Agostino indossa una tunica bianca, quasi una specie di saio monacale ed è tutto preso dal gesto che sta svolgendo. ogni attenzione del corpo è rivolta alla scrittura.

Tutte le arcate sono adorne di simboli biblici illustranti Maria, le sue virtù e le sue glorie. Sopra la porta maggiore all'esterno della chiesa, si può ammirare la rappresentazione miracolosa dell'apparizione. Anche questo affresco, che si presume dipinto nel 1833, è opera di Giovanni Brighenti. E' molto probabile che don Olmo abbia tratto da questa raffigurazione l'ispirazione per il gruppo statuario. Alla base dell'affresco c'è una iscrizione che si richiama al salmo 131: "ADORAMIBUS IN LOCO UBI STETERUNT PEDES EIUS", (cioè: faremo atto di adorazione là dove si posarono i suoi piedi).

 

Giovanni Brighenti

Figlio di un pittore, nacque a Clusone nel 1782. Divenne allievo di Diotti alla scuola di Belle Arti dell'Accademia Carrara a Bergamo. Nel 1819 firmò e datò per la chiesa di Ganda di Aviatico una pala raffigurante "Gesù crocifisso, la Vergine e i Santi Giovanni e Sebastiano".

Lavorò a Lecco, dove lasciò diverse opere nella vecchia cattedrale. A Lierna dipinse per la chiesa locale i "Misteri del Rosario". A Gazzaniga affrescò le volte della parrocchiale (1822), a Calolzio diede la miglior prova della sua arte decorando le tazze del presbiterio e i pennacchi della parrocchiale (1830), per la chiesa di Castione della Presolana dipinse due tele ad olio (1832) raffiguranti scene bibliche con "Ester ed Assuero" e "La cacciata di Eliodoro dal tempio". Realizzò altre due opere ad olio nel 1836 per la parrocchiale di Gazzaniga con una "Natività di Gesù" e una "Presentazione al Tempio". Nel 1844 per la cappella del cimitero di Clusone dipinse una pala raffigurante "Cristo crocifisso e l'Addolorata". Molti suoi affreschi si trovano in diverse chiese della montagna bergamasca. Pur limitato nelle sue qualità stilistiche, sostenne la sua formazione accademica con un concetto elevato della funzione pittorica.