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La Vergine e santi supplicano la salvezza di Città di Castello
VINCENZO CHIALLI
1816
Città di Castello, chiesa di sant'Agostino
La Vergine e santi supplicano la salvezza di Città di Castello
Vincenzo Chialli (1787-1840), dipinse questa pala d'altare a Roma. La complessa struttura della pala raffigura la Vergine che supplica davanti a Dio il Padre e Cristo per la salvezza della città. Alla scena partecipano sant'Agostino, ritto in piedi a destra con i suoi paramenti episcopali. san Francesco di Sales e santa Francesca di Chantal.
Una segnalazione di quest'opera viene espressa in un testo biografico di Dragomanni dedicato all'artista. La pala sarebbe stata commissionata dal vescovo Francesco Mondelli che desiderava avere un quadro da collocare nella chiesa di Sant'Agostino a Città di Castello. Dragomanni scrive (pp. 37-38): " Nella parte superiore vi rappresentò l'Eterno padre maestosamente seduto con il Divin Figlio alla destra, e l'Increato Spirito scintillante di viva luce che circonda il celeste trono della Sacra Triade posato sulle nudi, ed attorniato da una gloria di Angioli, parte in atto di adorare e parte di cantare le lodi del Santo dei Santi. Nella parte inferiore figurò un altare sul quale Sant'Agostino vestito di piviale, e di mitria sembra che voglia scrivere intorno al mistero della Trinità che reverentemente contempla; a sinistra del quadro si vede san Francesco di Sales che consegna per mezzo di un grazioso Angioletto a Santa Francesca Chatal le regole del suo ordine che essa accetta con viva gioia e con devota umiltà".
Vincenzo Chialli
Vincenzo Chialli nasceo a Città di Castello nel 1787. Assieme al fratello Giuseppe, scultore, fu allievo di Giuseppe Crosti. Completò la sua formazione artistica a Roma grazie a un sussidio che gli fu assegnato dal Municipio di Città di Castello. A Roma seguì i corsi di Vincenzo Camuccini e riuscì a entrare in contatto con Canova e Thorvaldsen, che in quel momento costituivano gli esponenti più rappresentativi del neoclassicismo. nella capitale ottenne alcune commissioni da papa Pio VII. la sua attività si svolse prevalentemente fra Urbino, Sansepolcro, Venezia, Pesaro e Cortona. Nel 1815 ritornò a Roma per dipingere il Cimitero dei frati Cappuccini. Nel 1822 fece ritorno a Città di Castello dove aprì uno studio insieme al suo maestro Giuseppe Crosti. Nel 1837 fondò una "Scuola di Disegno" a Sansepolcro, che cinquant'anni dopo venne denominata "Scuola d'Arte applicata all'Industria" e che oggi è l'Istituto d'arte di Sansepolcro. Tra i suoi allievi viene ricordato il pittore Angiolo Tricca, che gli succedette nella direzione della Scuola di Disegno quando Chialli fu chiamato a dirigere quella di Cortona. In questa città si spense nel 1840 a soli cinquantatré anni d'età.