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PITTORI: Maestro di S. Clotilde

Sant'Agostino vescovo e cardioforo

Sant'Agostino vescovo e cardioforo

 

 

MAESTRO DI S. CLOTILDE

1857

Parigi, Basilica santa Clotilde

 

Sant'Agostino vescovo e cardioforo

 

 

 

Questa vetrata che raffigura sant'Agostino vescovo e cardioforo si trova nella basilica delle Sante Clotilde e Valeria a Parigi, situato nel VII arrondissement.

Agostino viene frequentemente raffigurato nelle sue vesti di vescovo e di Dottore della Chiesa. Spesso Agostino è associato ad altri santi e soprattutto agli altri tre Dottori Gerolamo, Ambrogio e San Gregorio Magno. Con questi ultimi fu praticamente raffigurato in tutte le chiese cristiane d'Occidente sui piloni o sulle volte del presbiterio e della navata centrale. Appare vestito sia da vescovo che da monaco che da canonico; talvolta ha una chiesa in mano, altre volte un libro, una penna o un cuore. Il significato di questo tema iconografico è chiarissimo: Agostino è stato uno dei vescovi che ha maggiormente difeso la Chiesa in tutti i suoi scritti e soprattutto con tutta la sua anima e il suo cuore.

Il primo a parlare di Agostino come Dottore della Chiesa fu Beda il Venerabile che lo elencò assieme ai santi Gerolamo, Ambrogio e Gregorio papa in un suo scritto dell'VIII secolo. Questo elenco fu approvato il 24 settembre 1294 con lettera di conferma liturgica di papa Bonifacio VIII stilata ad Anagni.

 

Nel 1826, il consiglio comunale di Parigi decise di costruire un luogo di culto cattolico nell'area occidentale della città, al posto di un antico convento appartenente all'Ordine della Beata Vergine del Monte Carmelo. Venne scelto nel 1833 il progetto dell'architetto François-Christian Gau, il quale ideò una grande chiesa in stile neogotico ispirata alla chiesa abbaziale di Saint-Ouen a Rouen. La costruzione iniziò nel 1846. Ebbe un ruolo importante nell'edificazione della chiesa Gustave Eiffel, che progettò l'armatura metallica di sostegno dell'edificio; in corso d'opera, nel 1853, Gau per motivi statici dovette cambiare il progetto della facciata, riducendo l'altezza delle due torri campanarie.

Alla morte di Gau i lavori vennero affidati a Théodore Ballu, che modificò ulteriormente l'altezza dei campanili.

La chiesa venne terminata nel 1857 e il 30 novembre dello stesso anno fu consacrata dall'arcivescovo di Parigi cardinale François-Nicholas-Madeleine Morlot. Venne dedicata a santa Clotilde, regina dei Franchi e moglie di Clodoveo I e a santa Valeria di Limoges

Nel 1897 è stata elevata alla dignità di basilica minore da papa Leone XIII. Al suo interno sono custodite le ceneri di santa Clotilde, già conservate nel Pantheon, i cui resti mortali vennero cremati nel 1793 per evitare che, durante la Rivoluzione francese, venissero profanati.

La basilica presenta una pianta a croce latina, suddivisa in tre navate di sei campate ciascuna. Le pareti della navata maggiore presentano uno schema ispirato a quello della chiesa abbaziale di Saint-Ouen a Rouen. Lungo le pareti delle navate laterali, prive di cappelle, al di sotto delle grandi bifore che danno luce all'ambiente, vi è una serie di bassorilievi marmorei raffiguranti la Via Crucis opera di James Pradier. Le due pareti di fondo non presentano portali, ma in basso una grande bifora con ai lati due monofore. Le vetrate policrome che chiudono la bifora di destra raffigurano il Sacro Cuore di Gesù e Mosè con le tavole della legge, quelle della bifora di destra illustrano Maria e Gesù redentore in trono.