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PITTORI: Maestro di Colonia

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa a Colonia, Duomo dei santi Pietro e Maria

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

MAESTRO DI COLONIA

1870-1880

Colonia, Duomo dei santi Pietro e Maria

 

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

La vetrata raffigura sant'Agostino, vestito da vescovo, intento a scrivere con una penna su un libro aperto. Il santo indossa un piviale elegante e ricco di colore: in testa porta una mitra bianca avvolta da un nimbo proprio dei santi. Il viso è di una persona adulta, ma non anziana, nel pieno del suo vigore fisico. Come sovente viene espresso dalla sua iconografia, Agostino presenta una folta barba, rossastra, che gli copre le guance fino al petto.

La vetrata si trova nel duomo di Colonia dedicato ai Santi Pietro e Maria. E' un edificio religioso importante, dato che con le sue Torri cuspidate di ben 157 metri di altezza, rappresenta la seconda chiesa più alta della Germania, dopo il Duomo di Ulma, e la terza più alta al mondo.

Il Duomo è realizzato in stile gotico e si ispira nel suo disegno progettuale alle grandi chiese di Amiens e di Beauvais. I lavori per la sua costruzione iniziarono nel 1248 quando l'arcivescovo Konrad von Hochstaden posò la prima pietra. L'edificio fu edificato dove sorgeva un tempio romano del IV secolo, trasformato in chiesa cristiana e conosciuto col nome di Antica Cattedrale. Un secondo edificio dell'818, la Vecchia Cattedrale, era stato incendiato nel 1248. Il nuovo edificio sacro venne progettato e realizzato per ospitare le reliquie dei Re Magi, trafugate da Milano dall'imperatore Federico Barbarossa che le aveva consegnate all'Arcivescovo di Colonia Rainald von Dassel nel 1164. La sua struttura venne disegnata e progettata da Mastro Gerardus e la sua costruzione richiese più di 600 anni di lavoro, dato che venne ultimata solo nel 1880.

I lavori infatti proseguirono a rilento fino a fermarsi, tanto che nel 1560 non si era costruito che lo scheletro principale della struttura. Nel XIX secolo la corte prussiana fece ripartire la costruzione riprendendo gli schemi e i progetti originari medievali e in meno di 40 anni portò a termine l'edificazione della cattedrale.

Alla cerimonia di inaugurazione fu presente anche l'imperatore Guglielmo I.

L'architettura della Cattedrale di Colonia si basa molto su quella della cattedrale di Amiens, soprattutto in merito alla pianta a forma di croce latina, allo stile e alle proporzioni della navata centrale. Internamente, il coro medievale è stato più volte rimaneggiato, particolarmente nel XIX secolo. Le bifore sono particolarmente alte per permettere una buona illuminazione interna. Fra le opere conservate nel coro, diverse sono originali, fra cui citiamo la grande statua di pietra raffigurante san Cristoforo. La navata centrale è arricchita da un buon numero di vetrate policrome del XIX secolo tra le quali cinque, situate nel lato sud, sono denominate Bayernfenster, e furono donate da Ludovico I Re di Baviera.

 

Agostino viene frequentemente raffigurato nelle sue vesti di vescovo e di Dottore della Chiesa. Spesso Agostino è associato ad altri santi e soprattutto agli altri tre Dottori Gerolamo, Ambrogio e San Gregorio Magno. Con questi ultimi fu praticamente raffigurato in tutte le chiese cristiane d'Occidente sui piloni o sulle volte del presbiterio e della navata centrale. Appare vestito sia da vescovo che da monaco che da canonico; talvolta ha una chiesa in mano, altre volte un libro, una penna o un cuore. Il significato di questo tema iconografico è chiarissimo: Agostino è stato uno dei vescovi che ha maggiormente difeso la Chiesa in tutti i suoi scritti e soprattutto con tutta la sua anima e il suo cuore.

Il primo a parlare di Agostino come Dottore della Chiesa fu Beda il Venerabile che lo elencò assieme ai santi Gerolamo, Ambrogio e Gregorio papa in un suo scritto dell'VIII secolo. Questo elenco fu approvato il 24 settembre 1294 con lettera di conferma liturgica di papa Bonifacio VIII stilata ad Anagni.

 

 

8. 1. Ma il beato Valerio, ormai vecchio, che più degli altri esultava e rendeva grazie a Dio per avergli concesso quello speciale beneficio, considerando quale sia l'animo umano, cominciò a temere che Agostino fosse richiesto come vescovo da qualche altra chiesa rimasta priva di pastore, e così gli fosse tolto. E ciò sarebbe già accaduto, se il vescovo, che era venuto a sapere la cosa, non lo avesse fatto trasferire in un luogo nascosto, sì che quelli che lo cercavano non riuscirono a trovarlo.

8. 2. Il santo vecchio, vieppiù timoroso e ben consapevole di essere ormai molto indebolito per le condizioni del corpo e per l'età, scrisse in modo riservato al primate di Africa, il vescovo di Cartagine: faceva presente la debolezza del corpo e il peso degli anni e chiedeva che Agostino fosse ordinato vescovo della chiesa d'Ippona, sì da essere non tanto suo successore sulla cattedra bensì vescovo insieme con lui. Di risposta ottenne ciò che desiderava e chiedeva insistentemente.

8. 3. Qualche tempo dopo, essendo venuto Megalio, vescovo di Calama e allora primate della Numidia, per visitare dietro sua richiesta la chiesa d'Ippona, Valerio, senza che alcuno se l'aspettasse, presenta la sua intenzione ai vescovi che allora si trovavano lì per caso, a tutto il clero d'Ippona ed a tutto il popolo. Tutti si rallegrarono per quanto avevano udito e a gran voce e col massimo entusiasmo chiesero che la cosa fosse messa subito in atto: invece il prete Agostino rifiutava di ricevere l'episcopato contro il costume della chiesa, mentre era ancora vivo il suo vescovo.

8. 4. Allora tutti si dettero a persuaderlo, dicendo che quel modo di procedere era d'uso comune e richiamando esempi di chiese africane e d'oltremare a lui che di tutto ciò era all'oscuro: infine, pressato e costretto, Agostino acconsentì e ricevette l'ordinazione alla dignità maggiore.

8. 5. Successivamente egli affermò a voce e scrisse che non avrebbe dovuto essere ordinato mentre era vivo il suo vescovo, perché questo era vietato dalla deliberazione di un concilio ecumenico, che egli aveva appreso soltanto dopo essere stato ordinato: perciò non volle che fosse fatto ad altri ciò che si doleva essere stato fatto a lui.

8. 6. Di conseguenza si adoperò perché da concili episcopali fosse deliberato che coloro che ordinavano dovevano far conoscere a coloro che dovevano essere ordinati o anche erano stati ordinati tutte le deliberazioni episcopali: e così fu fatto.

POSSIDIO, Vita di Agostino, 8, 1-6