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Sant'Agostino vescovo e cardioforo
MAESTRO DI ETRELLES
1894
Étrelles, chiesa dei santi Pietro e Paolo
Sant'Agostino vescovo e cardioforo
La vetrata che si trova nella bella chiesa dei Santi Pietro e Paolo ad Étrelles raffigura l'immagine di sant'Agostino, come si può evincere sia dagli attributi iconografici che dalla scritta in pedice "Saint Augustin". L'opera, come viene specifica è dono di Auguste Delalande rettore della chiesa dal 1891 al 1895.
Agostino è raffigurato nelle consuete vesti episcopali, con la mitra in testa e il bastone pastorale appoggiato alla spalla sinistra. Con la mano sinistra regge un grosso libro chiuso dalla copertina verde. Con la mano destra invece alza in alto un cuore fiammante, ulteriore simbolo agostiniano che ha goduto di grande fortuna.
La presenza del cuore fiammante si spiega considerando alcuni passi delle Confessioni di Agostino, dove si esprime con grande amorevolezza.
Nel libro nono delle Confessioni Agostino si esprime con queste parole: sagittaveras tu cor meum charitate tua, hai ferito il mio cuore - ricorda Agostino - con il tuo amore. Esse esprimono in forma poetica il grande amore che Agostino aveva per Dio. Un amore così grande da essere rappresentato simbolicamente con un cuore fiammante trafitto da una freccia. Questo tipo di rappresentazione godrà di grandissima fortuna iconografica dal 1600 in poi, tanto da essere un punto fermo nel logo che lo stesso Ordine Agostiniano adotterà per il suo Stemma Ufficiale. Il cuore è l'elemento caratteristico di questo tema iconografico: Agostino lo tiene in mano, talvolta è attraversato da una freccia, o anche viene offerto al Signore.
Tu stesso ci avevi folgorati con le frecce del tuo amore, e portavamo conficcati nel ventre gli arpioni delle tue parole e gli esempi dei tuoi servi, che da oscuri avevi reso splendidi e da morti, viventi. Bruciavano ammassati nel fondo della mente divorando la sua pesantezza e il torpore, per impedirci di scendere in basso, ed era un tale incendio che tutto il fiato soffiatoci contro dalle subdole lingue l'avrebbe ravvivato, non estinto. Tuttavia nel tuo nome, che hai reso sacro per tutta la terra, il nostro proponimento avrebbe certamente incontrato il plauso di alcuni, e quindi poteva sembrare ostentazione non aspettare quel poco che mancava alle vacanze, e congedarsi prima da un pubblico ufficio che era sotto gli occhi di tutti in modo da attirare sulle mie azioni l'attenzione universale. Così, se avessi dato l'impressione di non voler neppure attendere il termine tanto prossimo dei corsi, avrebbero molto chiacchierato, e sarebbe parso che volessi farmi notare. E a che pro favorire congetture e discussioni sui miei intenti e oltraggi al nostro bene?
AGOSTINO, Confessioni 9, 2, 3
La chiesa dei santi Pietro e Paolo venne ristrutturata da Arthur Regnault nel 1892-1901, dopo i danni subiti per un incendio nel 1891. L'edificio originario risaliva ai secoli XVI e XVII, di cui la porta sud è un emblema poichè riporta la data 1546. Numerosa vestigia sono rimaste di quell'epoca: si vedono eleganti frontoni appuntiti, pinnacoli, belle finestre sgargianti e mascheroni grotteschi. La porta su quel lato aveva un antico ricco portale gotico. La facciata occidentale presenta una bella porta con il frontone ornato di pinnacoli.
Per quanto riguarda il lato nord, era senz'altro il più piccolo e conteneva la torre; alla sua base è stata incisa la data 1609, e su un contrafforte leggiamo i nomi dei due tesorieri nonché l'anno 1639.
Il campanile fu rovesciato nel 1705 da un terribile uragano, ma già nel 1711 era già stato nuovamente ricostruito con due campane nel castello con lanterna. L'interno della chiesa presenta tre navate: tre altari di calcare e marmo occupano importanti aree devozionali. L'altare maggiore e quello di Sant'Anna sono stati scolpiti nel 1700 da un architetto di nome Vigné Laval. Il terzo altare è dedicato al Rosario, che la Fratellanza è segnalato a Étrelles dal 1648. Restaurata alla fine del XIX secolo questa chiesa sviluppa parecchi temi in stile rinascimentale.