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PITTORI: Giulio Ferrari

Agostino Dottore della Chiesa

Agostino Dottore della Chiesa

 

 

FERRARI GIULIO

1885

Reggio Emilia, Basilica di san Prospero

 

Agostino Dottore della Chiesa

 

 

 

Il ciclo pittorico del presbiterio e dell'abside della Basilica di San Prospero fu realizzato da Camillo Procaccini in due distinti periodi, tra il 1585-1587 e nel 1598. Con questa monumentale impresa, si chiudeva a Reggio la feconda stagione del Manierismo.

La cupola venne decorata invece da Giulio Ferrari, Cirillo Manicardi, Guido Manicardi e Alberto Lugli nel 1885 con San Prospero in gloria di angeli. Nelle lunette laterali furono affrescati i Dottori della Chiesa, fra cui Agostino.

Il santo è raffigurato seduto con nelle mani un grande libro a rotolo che sta leggendo. Alle sue spalla troviamo il bastone pastorale, simbolo della sua dignità episcopale. Agostino è dipinto a figura intera con i suoi paramenti episcopali ed è assorto nella lettura. I capelli e la barba nera ce lo presentano in età matura nel pieno vigore delle sue forze.

 

La basilica di san Prospero sorge in piazza San Prospero nel cuore del centro storico di Reggio Emilia. Prospero, che è anche il patrono della città, visse nel V secolo e fu vescovo di Reggio. Nei suoi confronti si sviluppò una forte devozione locale motivata dal ricordo del suo intervento nel salvataggio della città dalle devastazioni delle orde di Attila.

In suo onore il vescovo Teuzone fece innalzare una chiesa detta di San Prospero di Castello, che si aggiunse a quella, consacrata nel 997 da papa Gregorio V, dell'antico monastero di San Prospero fondato nel 703 nel borgo esterno alle mura.

Nel 1514 la chiesa di Teuzone, che si trovava in condizioni fatiscenti, venne demolita e il Comune affidò il progetto della ricostruzione a Luca Corti ed a Matteo Fiorentino. Nel 1523, quando la chiesa era pressoché finita, purtroppo le fondamenta della cappella maggiore cedettero. Ripresi i lavori, la nuova chiesa nel 1527 era ormai terminata e solo nel 1543 furono completate le cappelle minori. La Basilica fu riconsacrata senza tuttavia aver completato la facciata, che sarà finalmente portata a termine da Giovan Battista Cattani tra il 1748 ed il 1753.

La facciata ospita undici statue di santi protettori e Dottori della Chiesa.

L'interno, dallo stile semplice e solenne, si presenta a croce latina con cupola e tre navate, di cui la mediana è decorata in stile neoclassico. Il catino absidale conserva uno straordinario ciclo di affreschi del pittore bolognese Camillo Procaccini, che propone il "Giudizio Universale". Alle pitture operarono anche il cremonese Bernardino Campi e il parmense Giovan Battista Tinti. Il prezioso coro in legno, opera dei De Venetiis nel 1546, è intarsiato con paesaggi campestri, nature morte, prospettive urbane e rappresenta un capolavoro della lavorazione ad intaglio e della tarsia. Questo procedimento artistico si afferma a Reggio Emilia fin dalla metà del Quattrocento. Nella quinta cappella di destra si trova la copia, eseguita dal pittore Boulanger, de "La Notte", uno straordinario capolavoro di Correggio, che fu espropriata dal Duca di Modena, che ora si trova esposta a Dresda.

 

 

 

 

 

Giulio Ferrari