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Agostino insegna ai suoi discepoli
HIRSCH EMILE
1898
Sceaux, chiesa di san Giovanni Battista
Agostino insegna ai suoi discepoli
Questa bella vetrata che propone sant'Agostino in mezzo ai suoi studenti mentre tiene lezione si trova nella chiesa di san Giovanni Battista a Sceaux. L'ambientazione scelta dall'artista riproduce una grande camera, molto ariosa ed aperta verso il cielo, in stile gotico o meglio neogotico secondo il gusto artistico di fine Ottocento.
Il santo è seduto in cattedra e tiene fra le mani un cartiglio con scritto De rudibus catechizandis. Con la mano sinistra alzata gestualizza quanto sta spiegando: tutti i ragazzi suoi allievi sono attenti, mentre altre persone adulte seguono il discorso in piedi attenti e pensierosi.
La predella in basso porta la scritta Sanctus Augustinus. A sinistra lo scudo riporta l'interpretazione della scena: CATECHIZANDIS PUERIS OPERA DABANT PIETATE STUDIOQUE AN. MDCCCXCVIII JOANNA L. MARIA H. EUG. M. M.M LUDOVICA W. ELIZABET S. PAUL. P . MARIA P. C. RECT. P.
Verso il 384 Agostino lascia Cartagine per andare ad insegnare a Roma.
Agostino in realtà sta cercando di fare carriera e pertanto inizia il viaggio di avvicinamento alla città dove risiede l'imperatore (Milano) passando per Roma, dove ha amici manichei potenti ed influenti.
Agisti dunque su di me fino a farmi maturare la decisione di partire alla volta di Roma, per insegnare là invece che a Cartagine la mia disciplina. Come poi venni a questa convinzione io non te lo voglio tacere, dato che anche in questi fatti bisogna riconoscere e celebrare le tue profondità segrete e la tua attenzione costante e tenerissima per noi. Non volevo andare a Roma per le prospettive di maggiori guadagni e maggior prestigio con cui gli amici volevano allettarmi - benché anche queste cose allora avessero peso sulle mie decisioni. Ma la ragione prima e forse unica era la fama che gli studenti di là avevano d'essere più tranquilli, e disciplinati da un ordinamento più rigoroso: e non avevano l'abitudine di irrompere alla spicciolata e alla rinfusa in una scuola se non erano allievi di quel maestro, anzi non vi erano affatto ammessi senza il suo permesso. A Cartagine invece l'indisciplina degli studenti è vergognosa e sfrenata: hanno l'impudenza di cacciarsi dove vogliono, sono come furie che turbano l'ordine istituito per il profitto degli allievi.
Commettono ogni sorta di insolenze di una scempiaggine incredibile, che le leggi dovrebbero punire, se l'usanza non li proteggesse. E si rivelano tanto più miserabili, in quanto agiscono come se ciò che fanno fosse lecito, mentre per la tua legge non lo sarà mai; e credono di passare impuniti quando è la stessa cecità del loro agire la pena, e soffrono cose incomparabilmente peggiori di quelle che fanno. E io che da studente m'ero sempre rifiutato di indulgere a quegli usi, adesso da professore ero costretto a sopportarli da parte altrui: per questo aspiravo ad andarmene dove questo, stando a chi ne era informato, non sarebbe accaduto.
AGOSTINO, Confessioni 5, 12, 22
Nel XII secolo a Sceaux esisteva una cappella dedicata a San Mamas, sul cui luogo nel 1203 viene costruito un edificio dedicato a San Giovanni Battista. Dopo l'incendio del 1530, la ricostruzione avviene nel 1545 seguita da altri lavori nel 1719-1726. Il decreto della Convenzione del 10 Novembre 1793 trasformò la chiesa in un tempio della Ragione, che sarebbe servita come municipio e altri uffici. In questo periodo l''iscrizione sulla facciata recita: Il popolo francese riconosce l'Essere Supremo e l'immortalità dell'anima (datato 22 maggio 1794). Nel 1795 la chiesa ritorna alla sua destinazione religiosa originaria.
Emile Hirsch
Nacque nel 1832 a Metz da una famiglia ebrea, che poi si trasferisce a Pariugi. Nel 1844 vince il 3 ° premio nelle scuole di disegno a Parigi. Si convertì al protestantesimo e al cattolicesimo, cui restò molto legato. Frequenta la École des Beaux-Arts di Parigi, e conosce gli studi di Théodore Rousseau, Delacroix, Ingres e Hippolyte Flandrin. Lavorerà spesso il vetro colorato, sia come esecutore di cartone sia come produttore per i pittori di vetro come Oudinot, G.Erdmann, Kremer e Payan. Apre il suo laboratorio di pittura su vetro a Parigi nel 1868. Emile Hirsch muore nel 1904.