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Agostino vescovo e cardioforo
JOSEPH HUSCH
1832
Utrecht, Museum Catharijneconvent
Agostino vescovo e cardioforo
Questa incisione di Joseph Husch è probabilmente una immagine che venne stampata e ritoccata a colori
in occasione di una comunione in una parrocchia. La dicitura in pedice non lascia dubbi sulla identificazione del santo, che comunque era identificabile dal simbolo iconografico del cuore fiammante. S. AUGUSTINUS è il soggetto della stampa: Il santo è seduto sopra una specie di roccia in mezzo a del verde. A sinistra sono stati deposti la mitra e il bastone pastorale, mentre al centro il santo guarda compiaciuto il cuore fiammante che alza con la mano sinistra.
La destra invece impugna una penna con cui sta scrivendo su un gran libro colorato di azzurro. Attorno al capo di Agostino si irradiano dei raggi di luce che coprono anche un'aureola abbozzata a colore.
Il santino è un autentico Husch, la cui produzione venne palesemente destinata al commercio concorrenziale con i Remondini in Italia. Potrebbe essere anche una copia di un analogo santino remondiniano, una delle varie copie che scatenarono la querelle che aprì la causa degli Incisori asburgici contro i Remondini di Bassano nell'anno 1766.
Verso la fine del Settecento erano aumentate a dismisura le Botteghe calcografiche, in un panorama caratterizzato nel settore editoriale da una costante crescita della commercializzazione e diffusione di Santi provenienti da Stamperie tedesche. In questo campo si distinsero in particolar modo quelle prodotte in Baviera e firmate dal noto Incisore e Stampatore asburgico Joseph Husch promotore di una attività commerciale intenzionalmente bellicosa e aggressivamente concorrenziale nei confronti dei Remondini di Bassano.
I sempre più palesi e scellerati abusi a livello locale nelle copie e riproduzioni non autorizzate di stampe e santini destinati al commercio transalpino, provocarono la severa condanna nell'anno1797 del Comitato di Pubblica istruzione, organismo supremo preposto alla regolamentazione in materia di commercio, che con un Decreto Straordinario determinò la tutela dei diritti del Pittore, dell'Incisore e dello stesso Titolare della Bottega dove veniva prodotta la stampa. Da quell'anno venne imposto che i nomi del pittore, incisore e stampatore venissero obbligatoriamente incisi sulla lastra in rame, con lo scopo di scoraggiare le copie e le riproduzioni indebitamente prodotte da terzi, con conseguente grave danno economico e morale per gli originari e legittimi ideatori.
Nel libro nono delle Confessioni Agostino si esprime con queste parole: sagittaveras tu cor meum charitate tua, hai ferito il mio cuore - ricorda Agostino - con il tuo amore. Esse esprimono in forma poetica il grande amore che Agostino aveva per Dio. Un amore così grande da essere rappresentato simbolicamente con un cuore fiammante trafitto da una freccia. Questo tipo di rappresentazione godrà di grandissima fortuna iconografica dal 1600 in poi, tanto da essere un punto fermo nel logo che lo stesso Ordine Agostiniano adotterà per il suo Stemma Ufficiale. Il cuore è l'elemento caratteristico di questo tema iconografico: Agostino lo tiene in mano, talvolta è attraversato da una freccia, o anche viene offerto al Signore.
Tu stesso ci avevi folgorati con le frecce del tuo amore, e portavamo conficcati nel ventre gli arpioni delle tue parole e gli esempi dei tuoi servi, che da oscuri avevi reso splendidi e da morti, viventi. Bruciavano ammassati nel fondo della mente divorando la sua pesantezza e il torpore, per impedirci di scendere in basso, ed era un tale incendio che tutto il fiato soffiatoci contro dalle subdole lingue l'avrebbe ravvivato, non estinto. Tuttavia nel tuo nome, che hai reso sacro per tutta la terra, il nostro proponimento avrebbe certamente incontrato il plauso di alcuni, e quindi poteva sembrare ostentazione non aspettare quel poco che mancava alle vacanze, e congedarsi prima da un pubblico ufficio che era sotto gli occhi di tutti in modo da attirare sulle mie azioni l'attenzione universale. Così, se avessi dato l'impressione di non voler neppure attendere il termine tanto prossimo dei corsi, avrebbero molto chiacchierato, e sarebbe parso che volessi farmi notare. E a che pro favorire congetture e discussioni sui miei intenti e oltraggi al nostro bene?
AGOSTINO, Confessioni 9, 2, 3