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Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Ottocento: Maestro di LandivyPITTORI: Maestro di Landivy
Agostino vescovo e cardioforo
MAESTRO DI LANDIVY
1879
Landivy, chiesa di san Martino
Agostino vescovo e cardioforo
La vetrata che raffigura sant'Agostino si trova nella seconda traversa laterale di sinistra della chiesa di san Martino a Landivy, nel Dipartimento della Mayenne.
Ai piedi dell'immagine raffigurata a figura intera, si legge la scritta SAINT AUGUSTIN. Il santo indossa i paramenti episcopali, con in testa una sobria mitra bianca circondata da una intensa aureola gialla che contraddistingue i santi. Il volto di Agostino ha un aspetto ancora giovanile, con una barba rossiccia che gli copre le guance e due occhi che guardano dritto verso il fedele.
Con la mano destra impugna un solido bastone pastorale, mentre la mano sinistra, alzata verso l'alto, tiene nel palmo un cuore fiammante.
Ai piedi, sul lato sinistro sono accatastati alcuni voluminosi libri, che ricordano l'attività letteraria e teologica che produsse copiosamente durante la sua vita.
La chiesa fa parte di un complesso abbaziale il cui originario santuario, già dedicata a San Martino, venne attribuito all'abbazia di Saint-Jouin de Marnes. L'attuale chiesa ha sostituito il vecchio edificio che era diventato troppo piccolo. Fu costruita con croce a pianta latina dal 1874 al 1879 da Eugene Hawke, l'architetto della vicina basilica di Notre-Dame de Pontmain.
Le vetrate rappresentano diversi personaggi, tra cui si riconoscono, oltre ad Agostino, San Ernée, San Pietro e San Paolo, nonché varie scene del Nuovo Testamento.
Tu stesso ci avevi folgorati con le frecce del tuo amore, e portavamo conficcati nel ventre gli arpioni delle tue parole e gli esempi dei tuoi servi, che da oscuri avevi reso splendidi e da morti, viventi. Bruciavano ammassati nel fondo della mente divorando la sua pesantezza e il torpore, per impedirci di scendere in basso, ed era un tale incendio che tutto il fiato soffiatoci contro dalle subdole lingue l'avrebbe ravvivato, non estinto. Tuttavia nel tuo nome, che hai reso sacro per tutta la terra, il nostro proponimento avrebbe certamente incontrato il plauso di alcuni, e quindi poteva sembrare ostentazione non aspettare quel poco che mancava alle vacanze, e congedarsi prima da un pubblico ufficio che era sotto gli occhi di tutti in modo da attirare sulle mie azioni l'attenzione universale. Così, se avessi dato l'impressione di non voler neppure attendere il termine tanto prossimo dei corsi, avrebbero molto chiacchierato, e sarebbe parso che volessi farmi notare. E a che pro favorire congetture e discussioni sui miei intenti e oltraggi al nostro bene?
AGOSTINO, Confessioni 9, 2, 3