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Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Ottocento: Maestro di LouvresPITTORI: Maestro di Louvres
Particolare di sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa
MAESTRO DI LOUVRES
1850-1890
Louvres, chiesa di san Giustino
Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa
Questa bella immagine di sant'Agostino vescovo si trova su una vetrata nella chiesa di san Giustino a Louvres. Il santo è raffigurato lungo tutta l'altezza della finestra e reca la dicitura SANCTUS AUGUSTINUS.
L'immagine ci presenta un Agostino dall'aspetto giovanile e dallo sguardo gioioso. La presentazione che ne ha fatto l'autore rispecchia i canoni iconografici più consueti relativi al santo vescovo di Ippona. Indossa i paramenti episcopali e tiene fra le mani il bastone pastorale (nella destra) e un libro chiuso (nella mano sinistra). In testa porta una semplice ma dignitosa mitra in testa avvolta dal nimbo dei santi. la figura del santo è snella e autorevole, il panneggio dei vestiti assicura un certo movimento alla sua persona.
I colori della vetrata sono forti, così come il contrasto fra la figura e lo sfondo azzurro intenso.
La chiesa è dedicata a san Giustino, un cristiano che fu martirizzato nel territorio di Louvres nel IV secolo. La prima citazione della chiesa di Louvre è contenuta in una bolla papale di Urbano II dell'anno 1097. In tale bolla il quale il Papa conferma la proprietà del priorato di Saint-Martin-des-Champs a Parigi, a cui la chiesa apparteneva. Una seconda menzione compare in un atto di Galon, vescovo di Parigi, datato 1107 in cui assegna quattro altari alla chiesa di san Giustino. La chiesa attuale di San Giustino probabilmente risale alla fine del secolo XI, ma di quella chiesa romanica resta solo la facciata. Il suo portale sembra modellato su quello della chiesa priorale di Saint-Martin-des-Champs: la raffinatezza delle sculture, il gran numero di cornici con più toroidi e gole, e la varietà di ornamenti pongono agli anni attorno al 1120 il periodo della sua costruzione.
Agostino viene frequentemente raffigurato nelle sue vesti di vescovo e di Dottore della Chiesa. Spesso Agostino è associato ad altri santi e soprattutto agli altri tre Dottori Gerolamo, Ambrogio e San Gregorio Magno. Con questi ultimi fu praticamente raffigurato in tutte le chiese cristiane d'Occidente sui piloni o sulle volte del presbiterio e della navata centrale. Appare vestito sia da vescovo che da monaco che da canonico; talvolta ha una chiesa in mano, altre volte un libro, una penna o un cuore. Il significato di questo tema iconografico è chiarissimo: Agostino è stato uno dei vescovi che ha maggiormente difeso la Chiesa in tutti i suoi scritti e soprattutto con tutta la sua anima e il suo cuore.
Il primo a parlare di Agostino come Dottore della Chiesa fu Beda il Venerabile che lo elencò assieme ai santi Gerolamo, Ambrogio e Gregorio papa in un suo scritto dell'VIII secolo. Questo elenco fu approvato il 24 settembre 1294 con lettera di conferma liturgica di papa Bonifacio VIII stilata ad Anagni.
8. 1. Ma il beato Valerio, ormai vecchio, che più degli altri esultava e rendeva grazie a Dio per avergli concesso quello speciale beneficio, considerando quale sia l'animo umano, cominciò a temere che Agostino fosse richiesto come vescovo da qualche altra chiesa rimasta priva di pastore, e così gli fosse tolto. E ciò sarebbe già accaduto, se il vescovo, che era venuto a sapere la cosa, non lo avesse fatto trasferire in un luogo nascosto, sì che quelli che lo cercavano non riuscirono a trovarlo.
8. 2. Il santo vecchio, vieppiù timoroso e ben consapevole di essere ormai molto indebolito per le condizioni del corpo e per l'età, scrisse in modo riservato al primate di Africa, il vescovo di Cartagine: faceva presente la debolezza del corpo e il peso degli anni e chiedeva che Agostino fosse ordinato vescovo della chiesa d'Ippona, sì da essere non tanto suo successore sulla cattedra bensì vescovo insieme con lui. Di risposta ottenne ciò che desiderava e chiedeva insistentemente.
8. 3. Qualche tempo dopo, essendo venuto Megalio, vescovo di Calama e allora primate della Numidia, per visitare dietro sua richiesta la chiesa d'Ippona, Valerio, senza che alcuno se l'aspettasse, presenta la sua intenzione ai vescovi che allora si trovavano lì per caso, a tutto il clero d'Ippona ed a tutto il popolo. Tutti si rallegrarono per quanto avevano udito e a gran voce e col massimo entusiasmo chiesero che la cosa fosse messa subito in atto: invece il prete Agostino rifiutava di ricevere l'episcopato contro il costume della chiesa, mentre era ancora vivo il suo vescovo.
8. 4. Allora tutti si dettero a persuaderlo, dicendo che quel modo di procedere era d'uso comune e richiamando esempi di chiese africane e d'oltremare a lui che di tutto ciò era all'oscuro: infine, pressato e costretto, Agostino acconsentì e ricevette l'ordinazione alla dignità maggiore.
8. 5. Successivamente egli affermò a voce e scrisse che non avrebbe dovuto essere ordinato mentre era vivo il suo vescovo, perché questo era vietato dalla deliberazione di un concilio ecumenico, che egli aveva appreso soltanto dopo essere stato ordinato: perciò non volle che fosse fatto ad altri ciò che si doleva essere stato fatto a lui.
8. 6. Di conseguenza si adoperò perché da concili episcopali fosse deliberato che coloro che ordinavano dovevano far conoscere a coloro che dovevano essere ordinati o anche erano stati ordinati tutte le deliberazioni episcopali: e così fu fatto.
POSSIDIO, Vita di Agostino, 8, 1-6