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Agostino vescovo e Dottore della Chiesa
MAESTRO DI LOVERO
1896
Lovero, chiesa S. Maria Assunta
Agostino vescovo e Dottore della Chiesa
In una nicchia a sinistra della facciata della chiesa di S. Maria Assunta è stata posta una statua che raffigura sant'Agostino vescovo. Il santo è raffigurato nelle sue vesti episcopali con la mitra in testa e nelle mani il bastone pastorale w un libro.
La chiesa detta anche della Vergine delle Grazie venne edificata tra il 1596 e il 1630 come ex voto della comunità per scongiurare le disgrazie che potevano incombere sul paese. Venne costruita nello stesso luogo dove da tempo immemore esisteva un piccolo oratorio dedicato a S. Maria Vergine Assunta, poco oltre la contrada Giudice e allo sbocco della valle verso Sernio. I lavori proseguirono a rilento e ripresero solo nel 1645. Qualche anno più tardi fu eretto il maestoso campanile mentre l'edificio fu sopraelevato. La chiesa acquista l'attuale struttura solo nel Settecento: Muttoni ne affrescò la cupola nella parte centrale, con l'Assunzione della Vergine e un fitto volo di angioli, fu pavimentato il presbiterio e messo in opera il fastoso portale in pietra verde con decorazioni in marmo bianco.
Nella cupola, a base ottagonale, è raffigurata l'Assunzione della Vergine tra un nuvolo di angeli in volo. Negli spicchi che si possono osservare Scene della vita della Madonna mentre nei pennacchi della cupola sono dipinte le quattro virtù cardinali, Prudenza, Giustizia, Fortezza e Temperanza. Di grande rilievo artistico sono le opere in legno intagliato di vari autori del Settecento. Nel 1825 la chiesa venne ufficialmente riconosciuta come nuova parrocchiale al posto di quella di S. Alessandro e fu consacrata dal vescovo Carlo Romanò nel 1837. In questo periodo la chiesa vede il prolungamento di una campata e nelle due cappelle ottenute con l'ampliamento viene trasferito il fonte battesimale proveniente da S. Alessandro e l'altare dedicato a S. Luigi che anticamente si trovava nell'oratorio di S. Michele presso la vecchia parrocchiale.
Restaurata e ampliata nel 1895, la chiesa ebbe la decorazione pittorica ultimata nel 1929. La facciata, demolita per ampliare la navata, venne ricostruita nel 1895. E' costituita da due piani e un timpano con ai vertici alcune statue raffiguranti S. Alessandro, la Madonna e S. Michele.
Sia la parte superiore che quella inferiore, separate da un cornicione, sono scandite da quattro lesene sovrapposte. Nelle due nicchie superiori sono conservate statue di legno raffiguranti S. Agostino e S. Apollonia e una grande finestra. Nella sezione inferiore, nelle due nicchie, sono alloggiate le statue di S. Pietro e S. Paolo e si presenta un bel portale in pietra verde con decorazioni in marmo bianco lungo gli stipiti e l'architrave, e con i battenti in legno intagliato del tardo Seicento e inizio Settecento.
Sulla contro facciata il pittore Luigi Morgari nel 1929 dipinse La discesa dello Spirito Santo sugli Apostoli.
Il presbiterio ha sulla parete di sinistra tre affreschi con fastose incorniciature che raffigurano gli episodi della Presentazione al tempio e della Nascita della Vergine di G. Battista Muttoni, che dipinse sulla parete di fondo due Angioli con turiboli e fregi che incorniciavano una pala con l'Assunta.
L'altar maggiore presenta un ciborio marmoreo con semicupola, sorretta da sei colonnine. Ai lati del coro vi sono due piccoli portali, sormontati da due statue lignee dipinte e dorate raffiguranti S. Michele a destra e S. Alessandro a sinistra: essi portano al coro, ove sono collocati 15 stalli in legno intagliato e intarsiato, opera di Mattia Peder.
Sulla parete di destra del presbiterio E. Fumagalli, rispettando lo stile di Muttoni, affrescò nel 1920 una medaglia con la Presentazione di Gesù al tempio. La seconda cappella di destra ha un altare settecentesco in legno intagliato colorato di bianco con dorature.