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PITTORI: Edouard Marsal

Agostino e il bambino sulla spiaggia

Agostino e il bambino sulla spiaggia

 

 

EDOUARD MARSAL

1880-1890

Roma, chiesa di Saint-Geniès

 

Agostino e il bambino sulla spiaggia

 

 

 

L'episodio descritto si riferisce ad una leggenda che si è sviluppata nel tardo medioevo che riguarda Agostino e il suo desiderio di conoscere il mistero della Trinità. Il pittore ha raffigurato il santo seduto in riva al mare mentre sta scrivendo su una tavoletta e sta meditando sul mistero della Trinità. Ha deposto la mitra ed alcuni rotoli su una prominenza della roccia e osserva incuriosito un fanciullo con in mano una conchiglia che con la mano destra gli indica di guardare oltre in quella direzione.

Il santo ha un aspetto vegliardo con una folta e fluente barba riccioluta, la testa calva e un'aureola che gli cinge il capo. Sullo sfondo si vede una città che si affaccia su una marina dove il mare è piuttosto agitato e fosche nubi si addensano all'orizzonte.

L'opera ricorda l'episodio nel corso del quale Agostino, grande indagatore del mistero della Trinità, un giorno lungo una spiaggia incontrò un bambino-angelo prendeva dell'acqua di mare e la versava in una piccola cavità nella sabbia. Alla domanda del Santo su che cosa stesse facendo, il bambino avrebbe risposto che voleva porre tutto il mare dentro quel buco. Quando il Santo gli fece notare che ciò era impossibile, il bambino avrebbe replicato che così come non era possibile versare tutto il mare dentro la buca allo stesso modo era impossibile che i misteri di Dio e della SS. Trinità entrassero nella sua piccola testa di uomo.

Ciò detto sparì, lasciando il grande filosofo nell'angoscia più completa. Secondo il parere di alcuni studiosi di parabole e leggende la narrazione potrebbe essere considerata un sogno effettivamente fantasticato dal Santo. Altri aggiungono che forse il colloquio non si sarebbe svolto esattamente come è stato raccontato, perché, prima di sparire, il Santo aveva potuto a sua volta replicare che la risposta non lo convinceva, in quanto - avrebbe obiettato - il mare e i misteri di Dio sono due realtà assai diverse. Pur impossibile, sarebbe stato teoricamente verosimile immaginare il versamento del mare in una buca e allora allo stesso modo si sarebbe potuto supporre che i misteri divini avrebbero potuto entrare in un cervello umano adatto allo scopo e se l'uomo non aveva ricevuto una mente con tali qualità la colpa sarebbe da imputare a Dio, che non aveva appunto voluto che i suoi misteri fossero concepiti dall'uomo, per lasciarlo nell'ignoranza e nel dubbio più atroci.

"Perché Dio non vuole essere capito?" avrebbe domandato il Santo al pargolo divenuto improvvisamente pensieroso. "Te lo dimostro subito" rispose il bambino dopo un momento di perplessità e così, mentre parlava, con il secchiello divenuto improvvisamente grandissimo e mostruoso, in un sol colpo raccolse l'acqua del mare, prosciugandolo, e la pose nella buca, che si allargò a dismisura fino ad inghiottire il mondo. A quella vista il Santo si svegliò con le lacrime agli occhi e capì.

 

 

Edouard Marsal

Édouard-Antoine Marsal nacque a Montpellier nel 1845. Suo padre Jean Marsal era direttore dei lavori per le ferrovie di Montpellier mentre sua madre, Marie-Thérèse Arbieu, lavorava come sarta e cappelliera. Marsal inizialmente si formò nella bottega di Charles Matet (1791-1870), curatore dal 1837 del Museo di Montpellier, oggi Museo Fabre.

Frequentò successivamente la Scuola di Belle Arti di Parigi dove fu allievo di Alexandre Cabanel (1823-1889). Nel 1876 fu nominato professore alla Scuola di Belle Arti di Montpellier. Marsal fu pittore e illustratore nonché redattore e fondatore dei giornali in lingua d'Oc. Ha firmato talvolta i suoi disegni con la sigla "Adel-Mars". Morì nel 1929 all'età di 83 anni.