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PITTORI: Gaspare Martellini

L'Immacolata Vergine e i Dottori della Chiesa

L'Immacolata Vergine e i Dottori della Chiesa

 

 

GASPARE MARTELLINI

1837

Firenze, Basilica di Santa Croce, Cappella Tosinghi-Spinelli

 

L'Immacolata Vergine e i Dottori della Chiesa

 

 

 

Il quadro raffigura i Dottori della Chiesa che adorano l'Immacolata. L'opera è conservata nella cappella Tosinghi-Spinelli della basilica di Santa Croce, Firenze.

L'autore sembra rifarsi alla tradizione neoclassica, impostando il dipinto secondo la regola settecentesca dello sfondato. Vi troviamo anche l'uso di un linguaggio di tradizione accademica, permeato ormai da un'evoluzione in senso romantico dell'insieme compositivo.

Nel 1837 Martellini ricevette l'incarico di rinnovare la decorazione trecentesca della cappella Tosinghi Spinelli dedicata all'Assunzione di Maria. Sulla parete sinistra affrescò La Madonna come Immacolata Concezione incoronata dagli angeli e sulla destra Il voto dei Fiorentini alla Madonna per la cessazione della peste nel 1633. Affidò al figlio diciottenne Leopoldo l'esecuzione della tavola centrale con La Madonna della Concezione. Martellini ripropone nelle due scene quel linguaggio fluido ed equilibrato fra tradizione e innovazione, permeato di caratteri formali neobarocchi che, purificato, sembra passare nell'opera del figlio.

 

 

Gasparo Martellini

Nato a Firenze nel 1785 e figlio di Filippo, fu allievo di Pietro Benvenuti presso l'Accademia di Belle Arti di Firenze, dove entrò nel 1801. Grazie al bozzetto in creta "La samaritana al pozzo", ottenne un sussidio per lo studio della scultura.

Sfumata la possibilità di studiare a Roma nel 1811, fu coinvolto nei lavori di rinnovamento del palazzo Riccardi Strozzi.

Ha maturato uno stile affine al Purismo di Lorenzo Bartolini. Nominato professore dell'Accademia nel 1816, venne chiamato a dipingere Palazzo Pitti dove Ferdinando III d'Asburgo Lorena, rientrato dall'esilio nel settembre 1814, aveva ripreso i lavori lasciati interrotti. A tal proposito ricordiamo gli affreschi nella Sala di Ulisse a Palazzo Pitti che rappresentano Ulisse che ritorna ad Itaca. Nel 1819 fu chiamato a Lucca, dove Nottolini aveva ricevuto da Maria Luisa di Borbone l'incarico di ingrandire e rimodernare la reggia ducale. Affrescò un'allegoria del buon governo con La sfida di Pallade e Nettuno per il nome da darsi ad Atene. Al 1840 risale il coinvolgimento del Martellini nella decorazione della villa Puccini di Scornio presso Pistoia. Nel 1841 realizzò la lunetta raffigurante la Sessione di Esperimenti all'Accademia del Cimento per la Tribuna di Galileo, spazio celebrativo della figura dello scienziato voluto da Leopoldo II e dal direttore del Museo «La Specola», Vincenzo Antinori. In Santa Croce a Firenze per la Cappella Spinelli dipinse lunette e pareti con la scena della Incoronazione della Vergine con la Chiesa Militante e la preghiera di Firenze dopo la pestilenza del 1633.

Dipinse nel 1843 per il chiostro dell'Ospedale degli Innocenti la lunetta con il soggetto "Lasciate che i bambini vengano da me" e al 1848, risale la Madonna e santi nel coro della chiesa di S. Maria del Fiore a Lapo. Martellini risulta ancora attivo come frescante nel 1852, ma nel 1857 muore a Firenze.