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Sant'Agostino e santa Caterina
WILLIAM MORRIS
1834 -1896
Middleton Cheney nel Northamptonshire
Sant'Agostino e santa Caterina
William Morris offre una bella rappresentazione di Agostino in una vetrata della chiesa di Middleton Cheney nella contea inglese del Northamptonshire. Sant’Agostino vi appare in coppia con santa Caterina, che regge in mano un libro aperto con la destra e regge una spada con la sinistra. Le due figure sono di finissima qualità cromatica.
Agostino è stato rappresentato secondo una tipologia iconografica classica: è vestito in abiti pontificali, regge con la mano destra il bastone pastorale e con la sinistra un libro chiuso. Le mani portano i guanti. In testa porta la mitra e un nimbo: il viso è giovanile e sereno, non ha la barba. Calcolatissimo è l'equilibrio ritmico e la grandiosità dell'impianto scenografico.
Caterina nacque a Siena nel 1347: a 7 anni fece voto di castità e nel 1364 entrò nell'ordine domenicano, conducendo una vita religiosa in casa propria. Ben presto fu notata per la attività di carità e di capacità di conversione. A sedici anni Caterina entra dunque nel terzo ordine delle Domenicane (o Mantellate, per via del mantello nero sull'abito bianco), pur restando presso la sua abitazione. Lei stessa racconta di essersi avvicinata alle letture sacre pur essendo semianalfabeta e, dopo giorni di estenuanti e poco fruttuose fatiche, di aver ricevuto dal Signore il dono di sapere leggere. Imparerà più tardi anche a scrivere, ma la maggior parte dei suoi scritti e delle sue corrispondenze sono dettate. Si recò ad Avignone da Gregorio XI per conciliarlo con i fiorentini: alla sua opera e a quella di Brigida si deve il ritorno papale a Roma nel 1376. Al suo influsso va ascritta la riforma dell'ordine domenicano. Secondo la tradizione devozionale il 1° aprile 1375 avrebbe ricevuto le stimmate nella chiesa di Santa Cristina a Pisa, dove si trovava su invito di papa Gregorio XI al fine di preparare la crociata da lei sollecitata; queste stimmate sarebbero rimaste invisibili fino alla sua morte. Chiamata a Roma dal papa, vi muore nel 1380 a soli 33 anni, provata da una vita di digiuni e di astinenze forzate, dopo essersi astenuta dal bere per un mese. Meravigliosa è la sua opera letteraria, soprattutto lettere, che mostrano la vastità della sua dottrina e il suo impegno per la Chiesa.
Il corpo è ancora conservato nella basilica di Santa Maria sopra Minerva a Roma.