ARTISTA di NEW YORK

XIX secolo

New York, Spencerport, chiesa di S. Giovanni Evangelista

 

Sant'Agostino vescovo e cardioforo

 

 

 

Sant'Agostino fu un peccatore che si convertì grazie alle preghiere di sua madre Monica. La vetrata-finestra della chiesa, in stile preraffaellita, mostra Agostino nella sua funzione di un vescovo con in testa la mitra. Il simbolo del cuore in fiamme, sulla sinistra, può essere riferita al profeta Isaia, capitolo 20, versetto 9, un passo che simboleggia la vita di Agostino.

La chiesa di S. Giovanni fu costruita nel 1867 e nel 1868 Spencerport entrò a far parte della diocesi di Rochester. Il 22 novembre dello stesso anno, la St. John's Church venne consacrata da Mons. Bernard McQuaid, primo Vescovo di Rochester, assistito da una serie di sacerdoti di parrocchie vicine.

 

 

8. 1. Ma il beato Valerio, ormai vecchio, che più degli altri esultava e rendeva grazie a Dio per avergli concesso quello speciale beneficio, considerando quale sia l'animo umano, cominciò a temere che Agostino fosse richiesto come vescovo da qualche altra chiesa rimasta priva di pastore, e così gli fosse tolto. E ciò sarebbe già accaduto, se il vescovo, che era venuto a sapere la cosa, non lo avesse fatto trasferire in un luogo nascosto, sì che quelli che lo cercavano non riuscirono a trovarlo.

Nel libro nono delle Confessioni Agostino si esprime con queste parole: sagittaveras tu cor meum charitate tua, hai ferito il mio cuore - ricorda Agostino - con il tuo amore. Esse esprimono in forma poetica il grande amore che Agostino aveva per Dio. Un amore così grande da essere rappresentato simbolicamente con un cuore fiammante trafitto da una freccia. Questo tipo di rappresentazione godrà di grandissima fortuna iconografica dal 1600 in poi, tanto da essere un punto fermo nel logo che lo stesso Ordine Agostiniano adotterà per il suo Stemma Ufficiale. Il cuore è l'elemento caratteristico di questo tema iconografico: Agostino lo tiene in mano, talvolta è attraversato da una freccia, o anche viene offerto al Signore.