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PITTORI: Maestro di Niederwald

Sant'Agostino cardioforo vescovo e Dottore della Chiesa

Sant'Agostino cardioforo vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

MAESTRO DI NIEDERWALD

1881

Niederwald, chiesa di S. Maria Assunta

 

Sant'Agostino cardioforo vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

Questa bella immagine di Agostino cardioforo si trova su una vetrata pentalobata a Niederwald nella chiesa di Santa Maria Assunta. Il santo in abiti episcopali regge il bastone pastorale con la mano sinistra, mentre con la destra alza in alto un cuore fiammante, simbolo del suo straordinario ed ardente amore per la divinità. Il volto del santo riprende i motivi iconografici più diffusi: il volto è di una persona matura, già avanti negli anni, con una foltissima barba riccioluta che copre il mento. Gli occhi dallo sguardo profondo rivolgono la loro attenzione al cuore che sta bruciando d'amore a tal punto da emettere delle lingue di fuoco.

 

Nel libro nono delle Confessioni Agostino si esprime con queste parole: sagittaveras tu cor meum charitate tua, hai ferito il mio cuore - ricorda Agostino - con il tuo amore. Esse esprimono in forma poetica il grande amore che Agostino aveva per Dio. Un amore così grande da essere rappresentato simbolicamente con un cuore fiammante trafitto da una freccia. Questo tipo di rappresentazione godrà di grandissima fortuna iconografica dal 1600 in poi, tanto da essere un punto fermo nel logo che lo stesso Ordine Agostiniano adotterà per il suo Stemma Ufficiale. Il cuore è l'elemento caratteristico di questo tema iconografico: Agostino lo tiene in mano, talvolta è attraversato da una freccia, o anche viene offerto al Signore.

Agostino qui appare vestito da vescovo con un cuore. Il significato di questo tema iconografico è chiarissimo: Agostino è stato uno dei vescovi che ha maggiormente difeso la Chiesa in tutti i suoi scritti e soprattutto con tutta la sua anima e il suo cuore.

Il primo a parlare di Agostino come Dottore della Chiesa fu Beda il Venerabile che lo elencò assieme ai santi Gerolamo, Ambrogio e Gregorio papa in un suo scritto dell'VIII secolo. Questo elenco fu approvato il 24 settembre 1294 con lettera di conferma liturgica di papa Bonifacio VIII stilata ad Anagni.