Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Ottocento: Anonimo di Ouro

PITTORI: Anonimo di ouro

Sant'Agostino allo scrittoio

Sant'Agostino allo scrittoio

 

 

ANONIMO DI OURO

1800-1820

Ouro Preta, Museu da Inconfidência

 

Sant'Agostino allo scrittoio

 

 

 

L'opera ottocentesca di autore anonimo, che raffigura sant'Agostino allo scrittoio nel suo studiolo, si trova conservato nel Museu da Inconfidência a Ouro Preta. Il santo ha un'espressione estatica quasi volesse ricevere una ispirazione che gli viene dall'alto del cielo. Il suo viso esprime stupore e una grande meraviglia per quello che sta accadendo. L'anonimo pittore ha immaginato un santo dal viso ormai maturo, quasi anziano, con una folta barba bianca che gli copre le gote e scende fino al petto.

La testa, quasi calva, presenta ciuffi di capelli riccioluti. Agostino indossa un piviale rosso ricamato d'oro con disegni semplici. Porta la mano destra al petto in segno di attenzione e umiltà, mentre con la sinistra impugna una penna d'oca che rivolge verso il basso quasi fosse in attesa di poter vergare qualche parola sul libro che gli sta davanti aperto sullo scrittoio.

La scena è stata ripresa più volte da diversi artisti, che hanno rappresentato il santo nel suo scrittoio seduto in atto di scrivere. La scena è spesso il complemento o l'ambientazione preferita per le rappresentazioni tradizionali di Agostino vescovo e Dottore della Chiesa: sua caratteristica è proprio quella di avere scritto un gran numero di opere. La scena tuttavia qualche volta viene scambiata dagli artisti con quella del sogno di san Gerolamo, che si svolge anch'essa nello studiolo del santo mentre è intento a scrivere.

Agostino viene frequentemente raffigurato nelle sue vesti di vescovo e di Dottore della Chiesa. Spesso Agostino è associato ad altri santi e soprattutto agli altri tre Dottori Gerolamo, Ambrogio e San Gregorio Magno. Con questi ultimi fu praticamente raffigurato in tutte le chiese cristiane d'Occidente sui piloni o sulle volte del presbiterio e della navata centrale. Appare vestito sia da vescovo che da monaco che da canonico; talvolta ha una chiesa in mano, altre volte un libro, una penna o un cuore. Il significato di questo tema iconografico è chiarissimo: Agostino è stato uno dei vescovi che ha maggiormente difeso la Chiesa in tutti i suoi scritti e soprattutto con tutta la sua anima e il suo cuore.

Il primo a parlare di Agostino come Dottore della Chiesa fu Beda il Venerabile che lo elencò assieme ai santi Gerolamo, Ambrogio e Gregorio papa in un suo scritto dell'VIII secolo. Questo elenco fu approvato il 24 settembre 1294 con lettera di conferma liturgica di papa Bonifacio VIII stilata ad Anagni.