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Il tolle lege di Agostino
VINCENZO PALIOTTI
1859
Roma, chiesa di san Giuseppe alla Lungara
Il tolle lege di Agostino
L'affresco ci mostra Agostino a figura intera con una postura molto dinamica. che accompagna il gesto del santo volto a indicare all'osservatore e al fedele la scritta che si legge a caratteri cubitali sul foglio del grande libro che tiene aperto con la mano sinistra. Agostino indossa i paramenti episcopali con in testa la mitra.
Il piviale, assai maestoso nella ricchezza del movimento delle stoffe, non è particolarmente prezioso nelle decorazioni, ma offre alla vista una massa che contrasta con il bianco della cotta e delle pagine del libro.
La mano destra del santo indica la scritta Tolle lege, che ricorda l'episodio della sua conversione a Milano, mentre il suo volto si torce verso il fedele quasi volesse guardarlo singolarmente in viso.
Il suo volto ha un aspetto di uomo maturo ma ancora giovanile con una elegante barba e baffi rossicci.
L'affresco è stato realizzato da Vincenzo Paliotti nel 1859 nella chiesa romana di san Giuseppe alla Lungara.
Questa chiesa venne eretta nel rione Trastevere durante il pontificato di Clemente XII nel 1734, su progetto di Ludovico Rusconi Sassi. Nel 1872 venne ricostruita la cupola che era crollata.
Il suo interno a pianta ottagonale conserva numerose opere d'arte: sull'altare maggiore è posto il dipinto di Mariano Rossi "Il sogno di san Giuseppe", mentre sulle pareti laterali del piccolo presbiterio stanno due dipinti ad olio su tela di Mariano Rossi, che raffigurano "L'Adorazione dei Magi" e "La strage degli innocenti". Annesso alla chiesa sorge un convento affidato alla congregazione dei Pii Operai, costruito negli anni 1760-1764 da Giovanni Francesco Fiori. Sopra il portale d'ingresso campeggia l'iscrizione: "D.O.M. Domum hanc Piorum Operariorum Clementis PP. XIII pietas a fundamentis erexit anno MDCCLXIII".
Vincenzo Paliotti
Vincenzo Paliotti nacque a Roma nel 1831. Pittore neoclassico, viene comunemente considerato come uno dei rappresentanti più interessanti del movimento vedutista, romantico e accademico. I suoi lavori sono presenti soprattutto in Italia meridionale, dove fu richiesto per affrescare in particolare per le volte centrali delle basiliche. Tra i suoi dipinti vanno ricordati quelli eseguiti per il Santuario della Madonna del Rosario di Pompei, per la Cattedrale di Castellammare di Stabia, per la Chiesa di San Rocco a Torrevecchia Teatina, la Chiesa di San Giuseppe alla Lungara e il Teatro Romano di Lecce. Notevole la sua collaborazioe con Filippo Bigioli per una serie di ventiquattro dipinti sulla vita di Dante Alighieri. Morì a Napoli nel 1894.