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Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Ottocento: Scultore di ParigiPITTORI: Scultore di Parigi
Agostino vescovo e Dottore della Chiesa
SCULTORE DI PARIGI
1870-1880
Parigi, chiesa di sant'Agostino
Agostino vescovo e Dottore della Chiesa
La statua che raffigura sant'Agostino vescovo si trova all'interno della chiesa di sant'Agostino a Parigi.
Il santo, dall'aspetto vegliardo è ritto in piedi con le braccia aperte in segno di accoglienza e con lo sguardo rivolto verso l'alto quasi fosse in contemplazione.
Nella mano sinistra tiene ben stretto il bastone pastorale r un gran libro chiuso. Ai suoi piedi scopriamo il simbolo della sua dignità episcopale, una mitra quasi nascosta sotto le sue vesti. Una folta barba riccioluta gli scende dal viso fin sul petto. Il primo a parlare di Agostino come Dottore della Chiesa fu Beda il Venerabile che lo elencò assieme ai santi Gerolamo, Ambrogio e Gregorio papa in un suo scritto dell'VIII secolo. Questo elenco fu approvato il 24 settembre 1294 con lettera di conferma liturgica di papa Bonifacio VIII stilata ad Anagni.
La chiesa di sant'Agostino a Parigi si presenta con una facciata stretta, la cui navata va progressivamente allargandosi mentre si avanza verso il coro. L'edificio è completamente rivestito da pietra, tuttavia l'armatura è strettamente metallica in ogni sua parte. Dal lato artistico costituisce una sintesi tra il ferro e la persistenza delle forme tradizionali. Il suo aspetto è stato in parte ispirato dalle forme della Cattedrale di Santa Maria del Fiore a Firenze. La facciata architettonicamente è strutturata con un notevole portale a tre arcate i cui pilieri sono sormontati dai simboli dai quattro evangelisti. Il portico conserva scolpite le figure di Cristo e dei dodici apostoli, mentre un ampio rosone è incorniciato da un grande frontone. Si può notare anche la specialissima volta a cupola che culmina a sessanta metri di altezza. Le tre porte della facciata sono state realizzate da Christofle. Da un punto di vista architettonico l'intero edificio è un grande miscuglio di elementi vari distribuiti tra stili di impronta romanica e rinascimentale. La facciata presenta una vera e propria ricchezza ornamentale dove sono ospitate quarantacinque figure di pietra, dodici di bronzo e tre soggetti dipinti su lava.
8. 1. Ma il beato Valerio, ormai vecchio, che più degli altri esultava e rendeva grazie a Dio per avergli concesso quello speciale beneficio, considerando quale sia l'animo umano, cominciò a temere che Agostino fosse richiesto come vescovo da qualche altra chiesa rimasta priva di pastore, e così gli fosse tolto. E ciò sarebbe già accaduto, se il vescovo, che era venuto a sapere la cosa, non lo avesse fatto trasferire in un luogo nascosto, sì che quelli che lo cercavano non riuscirono a trovarlo.
8. 2. Il santo vecchio, vieppiù timoroso e ben consapevole di essere ormai molto indebolito per le condizioni del corpo e per l'età, scrisse in modo riservato al primate di Africa, il vescovo di Cartagine: faceva presente la debolezza del corpo e il peso degli anni e chiedeva che Agostino fosse ordinato vescovo della chiesa d'Ippona, sì da essere non tanto suo successore sulla cattedra bensì vescovo insieme con lui. Di risposta ottenne ciò che desiderava e chiedeva insistentemente.
8. 3. Qualche tempo dopo, essendo venuto Megalio, vescovo di Calama e allora primate della Numidia, per visitare dietro sua richiesta la chiesa d'Ippona, Valerio, senza che alcuno se l'aspettasse, presenta la sua intenzione ai vescovi che allora si trovavano lì per caso, a tutto il clero d'Ippona ed a tutto il popolo. Tutti si rallegrarono per quanto avevano udito e a gran voce e col massimo entusiasmo chiesero che la cosa fosse messa subito in atto: invece il prete Agostino rifiutava di ricevere l'episcopato contro il costume della chiesa, mentre era ancora vivo il suo vescovo.
8. 4. Allora tutti si dettero a persuaderlo, dicendo che quel modo di procedere era d'uso comune e richiamando esempi di chiese africane e d'oltremare a lui che di tutto ciò era all'oscuro: infine, pressato e costretto, Agostino acconsentì e ricevette l'ordinazione alla dignità maggiore.
8. 5. Successivamente egli affermò a voce e scrisse che non avrebbe dovuto essere ordinato mentre era vivo il suo vescovo, perché questo era vietato dalla deliberazione di un concilio ecumenico, che egli aveva appreso soltanto dopo essere stato ordinato: perciò non volle che fosse fatto ad altri ciò che si doleva essere stato fatto a lui.
8. 6. Di conseguenza si adoperò perché da concili episcopali fosse deliberato che coloro che ordinavano dovevano far conoscere a coloro che dovevano essere ordinati o anche erano stati ordinati tutte le deliberazioni episcopali: e così fu fatto.
POSSIDIO, Vita di Agostino, 8, 1-6