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PITTORI: Maestro parigino

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

MAESTRO PARIGINO

1869

Parigi, chiesa di sant'Ambrogio

 

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

La vetrata si trova nella chiesa di sant'Ambrogio a Parigi. Precisamente si trova nel transetto di destra e costituisce una monofora cui fa il paio l'immagine della madre Monica. Il santo è qui raffigurato nelle sue vesti episcopali con un grande nimbo che gli avvolge il capo dove si può leggere la scritta SANCTUS AUGUSTINUS.

Agostino tiene nella mano destra una strana penna, che sembra più uno stilo, mentre con la mano sinistra regge un grande libro aperto. la sua figura ieratica è addolcita dalla espressione del volto, severo ma tuttavia dallo sguardo attento e comprensivo. Il volto è abbellito da una folta barba riccioluta e da una abbondante capigliatura che ci attestano un Agostino maturo ma ancora giovanile.

 

Alle origini della chiesa parigina di sant'Ambrogio troviamo una costruzione del 1656 ad opera delle monache dell'Ordine della Vergine Maria, che risiedevano dal 1639 in rue Popincourt. Questo piccolo edificio di culto, dedicato a Notre-Dame de la Procession, che sorgeva nell'area della piazza antistante l'attuale chiesa di Sant'Ambrogio, dopo la rivoluzione francese, nel 1802 divenne una chiesa sussidiaria della parrocchia di Santa Margherita e venne restaurato e ampliato su progetto di Étienne-Hippolyte Godde nel 1818. Nel 1863 il Consiglio di Stato deliberò la costruzione di una nuova e più grande chiesa e ne individuò la collocazione nell'area alla sinistra di un edificio seicentesco, lungo il boulevard du Prince-Eugène. I lavori furono avviati lo stesso anno su progetto di Théodore Ballu e terminarono nel 1869. La chiesa venne aperta definitivamente al culto a novembre e nel medesimo anno Notre-Dame de la Procession venne demolita. La chiesa di Sant'Ambrogio venne consacrata nel 1910 dal cardinale arcivescovo metropolita di Parigi Léon-Adolphe Amette.

La chiesa ha pianta a croce latina, con il transetto che sporge dal corpo della chiesa. Il coro si conclude con un'abside semicircolare. Sia lo stile interno che quello esterno hanno un aspetto sobrio neoromanico che riflette quello della non lontana chiesa di Saint-Joseph-des-Nations edificata anch'essa su progetto di Théodore Ballu tra il 1867 e il 1875. Tre sono le navate di sei campate ciascuna. Alla base di ogni torre campanaria si trova una cappella: quella di sinistra è adibita a battistero, in quella di destra è posizionato un gruppo scultoreo policromo raffigurante Gesù crocifisso tra la Madonna e san Giovanni.

Alla quarta campata di ciascuna navata laterae si apre una cappella a pianta ottagonale, dedicate rispettivamente a sant'Eligio e a san Dionigi. In ciascuna delle due pareti di fondo del transetto in alto si trova un rosone e in basso due monofore. Nel transetto di sinistra le vetrate raffigurano Dio Padre nel rosone e Sant'Agostino e Santa Monica nelle monofore. Nel transetto di destra nel rosone è raffigurato Gesù Cristo, mentre nelle monofore scorgiamo santa Elisabetta d'Ungheria e san Martino. In ciascuno dei due bracci si trova un altare con due tele di Jules Eugène Lenepveu. A sinistra, sull'altare dedicato a sant'Agostino, troviamo le raffigurazioni di sant'Agostino che riconcilia i cattolici ortodossi e i donatisti, mentre dalla parte opposta il quadro raffigura sant'Agostino che si impone tra i combattenti.