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Sant'Agostino vescovo e cardioforo
MAESTRO DEL SANTO CUORE
1850-1880
Parigi, cappella delle Agostiniane del Santo Cuore di Maria
Sant'Agostino vescovo e cardioforo
Questa vetrata che illustra sant'Agostino vescovo con il cuore fiammante nella mano destra si trova nella cappella della Congregazione degli agostiniani del Sacro Cuore di Maria a Parigi. Questa comunità si è insediata a Parigi nel 1840, ma le sue origini sono più antiche, in quanto la loro storia risale alla fondazione dell'Ospedale di Parigi nel VII secolo.
Tuttavia è solo nell'anno 1835 che venne fondata la congregazione vera e propria ad Angers ad opera di Madre santa Vittoria nata a Montbenault, un villaggio di Faye d’Anjou vicino a Mozé sur Louet. La congregazione nel 1858 si insediò anche a St Germain en Laye.
La Casa di Santità della Suore Agostiniane parigine è un luogo di ritiro e di accoglienza di persone anziane di ogni origine. Fondata nel 1827 da Madre Maria, la casa è gestita dalle religiose agostiniane del Sacro Cuore di Maria e può accogliere un cinquantina di ospiti sia autosufficienti che bisognosi di cure.
La costruzione del convento e della cappella degli Agostiniani di Saint-Cœur de Marie fu affidata ad A. C. Chaland. Questa comunità era stata fondata da Madre Sainte-Angèle (1778-1859) e la nuova sede fu edificata sul terreno dell'Hôtel de Chalabre acquistato verso il 1836. La prima pietra fu posata nel 1837 da Mons. de Quélen nel 1840 la cappella era già completata. Mons. Affre la benedì l'anno seguente. Cinque vetrate di ignoto autore illuminano il coro, tra cui si riconosce una Immacolata Concezione, installata intorno al 1841 e completata nel 1871 con bordi neoclassici, per rimediare ai danni causati dall'esplosione di una polveriera lussemburghese che ruppe "tutte le tegole della casa così come le vetrate della cappella tranne quella della Santa Vergine". A quest'epoca risalgono le altre finestre ornamentali del coro. La devozione al Cuore Immacolato di Maria si intensificò a partire dall'apparizione della Vergine a Catherine Labouré nel 1830. Fra i soggetti presente nella decorazione in vetro è riconoscibile anche il Sacro Cuore di Cristo, un'altro personaggio oggetto di devozione, nonché Agostino, il santo patrono degli Agostiniani.
La vetrata principale raffigura l'Immacolata Concezione, sotto un baldacchino neorinascimentale, con la dicitura; "O MARIA CONCEPITA SENZA PECCATO, PREGA PER NOI". Il bordo presenta un intreccio di rose e fogliame. In alto una apertura mostra un cuore ardente. Le finestre da 1 a 6, alte 3 m e larghe 0,8 m. hanno i bordi con volute vegetali colorate di giallo argento e sono state eseguite verso il 1871. Le finestre 7 e 8 , alte anch'esse 4 m. ma larghe 1,2 m sono in vetro misto e raffigurano i busti di Cristo che mostrano il suo Sacro Cuore e le sue ferite (7) e, in un medaglione, sant'Agostino che regge con la mano destra il suo cuore ardente (8). Sono presenti volute di fogliame e rami colorati con giallo argento e smalti, fondi damascati dipinti a stampino. Le bordure sono composte da rosette e fogliame. Anche queste vetrate sono state composte nel medesimo periodo. L'undicesima vetrata presenta il Sacro Cuore di Cristo circondato da fronde e tralci in giallo argento; fondo damascato dipinto a stencil, bordo stampato con rosette e fogliame.
La figura di Agostino è presentata a mezzo busto: il santo vi appare nelle sue vesti episcopali con la mano sinistra che impugna il bastone pastorale. La mano destra alza verso l'alto un cuore fiammante, tipico simbolo iconografico del santo. Il testa Agostino porta una bella mitra circondata dal nimbo dei santi. Il suo volto, dall'aspetto maturo seppur con lineamenti gentili, presenta una folta barba grigiastra.
Nel libro nono delle Confessioni Agostino si esprime con queste parole: sagittaveras tu cor meum charitate tua, hai ferito il mio cuore - ricorda Agostino - con il tuo amore. Esse esprimono in forma poetica il grande amore che Agostino aveva per Dio. Un amore così grande da essere rappresentato simbolicamente con un cuore fiammante trafitto da una freccia. Questo tipo di rappresentazione godrà di grandissima fortuna iconografica dal 1600 in poi, tanto da essere un punto fermo nel logo che lo stesso Ordine Agostiniano adotterà per il suo Stemma Ufficiale. Il cuore è l'elemento caratteristico di questo tema iconografico: Agostino lo tiene in mano, talvolta è attraversato da una freccia, o anche viene offerto al Signore.
Agostino qui appare vestito da vescovo con un cuore. Il significato di questo tema iconografico è chiarissimo: Agostino è stato uno dei vescovi che ha maggiormente difeso la Chiesa in tutti i suoi scritti e soprattutto con tutta la sua anima e il suo cuore.
Il primo a parlare di Agostino come Dottore della Chiesa fu Beda il Venerabile che lo elencò assieme ai santi Gerolamo, Ambrogio e Gregorio papa in un suo scritto dell'VIII secolo. Questo elenco fu approvato il 24 settembre 1294 con lettera di conferma liturgica di papa Bonifacio VIII stilata ad Anagni.