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Agostino e Ambrogio a Milano
MAESTRO DI ROUEN
1800-1850
Rouen, Museo della Senna Marittima
Agostino e Ambrogio a Milano
Di autore anonimo questo cartone dal titolo Sant'Agostino e Sant'Ambrogio, raffigura l'incontro fra i due a Milano narrato dal santo nelle Confessioni. Il soggetto si riferisce a un episodio in cui Agostino, assieme ai suoi familiari, incontra il vescovo Ambrogio.
La scena presenta diversi protagonisti: sulla sinistra Agostino giovane sta con la madre e una donna, al centro si erge la figura maestosa di Ambrogio che impugna il bastone pastorale e nel contempo allunga la mano destra, quasi ad accogliere e benedire gli ospiti.
L'anonimo autore, di scuola francese, ha realizzato il disegno nel primo ottocento a Rouen utilizzando la tecnica del carboncino su cartone assieme alla matita. Il disegno misura cm 60 in altezza e 62,5 in larghezza.
Il disegno, che apparteneva a Foucart Jacques e Bruno, è pervenuto al Museo nel 1977.
Il grande incontro tra Ambrogio e Agostino, l'ex funzionario romano nato in Germania (Treviri) ed eletto vescovo per volere del popolo e dello stesso potere imperiale che voleva Milano, città importantissima e sede dell' imperatore, ben presidiata da uno dei migliori funzionari dell' impero, ed il giovane retore africano, uno degli incontri più densi di significato e di conseguenze della storia, non avviene a Milano per caso.
«Et veni Mediolanum ad Ambrosium episcopum», venni appositamente a Milano per ascoltare il vescovo Ambrogio, scriverà Agostino, ritornato nella sua Africa, segnato indelebilmente da Milano e da Ambrogio. E quando nell'anno della morte (430 d. C.) Agostino, vescovo d'Ippona, visse l'ultima estate della sua vita nella sua città stretta d'assedio dai Vandali, fu nel ricordo degli assedi della chiesa di Milano e degli inni di Ambrogio che Agostino, insieme al suo popolo minacciato dalla grande violenza e ferocia dei Vandali, ripeté quei canti nella chiesa d'Ippona. Una mostra che sollecita continue suggestive analogie tra l'ieri e l'oggi e che ci aiuta anche a riflettere sull'autonomia culturale milanese, che si manifesta anche nella liturgia e negli inni sacri. «A Roma seguano le loro usanze; a Milano si fa così» dirà Ambrogio.
Ed è forse anche per questo che il grande vescovo è ancora così presente tra noi. Ambrogio tratterà il giovane Agostino con un certo distacco, ma anche con una profonda attenzione.
A Milano incontrai il vescovo Ambrogio che dispensava continuamente al popolo la sostanza del tuo frumento, la letizia del tuo olio e la sobria ebbrezza del tuo vino. A lui ero guidato inconsapevole da te, per essere da lui guidato consapevole a te.
AGOSTINO, Confessioni 5, 13, 23