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Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Ottocento: Maestro di LondraPITTORI: Maestro di Londra
Particolare della parte inferiore della finestra
MAESTRO DI LONDRA
1897
Londra, cattedrale del Santo Salvatore e di Santa Maria
Sant'Agostino vescovo e cardioforo
Questa magnifica vetrata che raffigura sant'Agostino Dottore della Chiesa si trova nella Cattedrale di Southwark a Londra dedicata in origine a St Mary, ma oggi nota anche come cattedrale di san Salvatore.
L'immagine presenta Agostino nella sua dignità di vescovo, ma l'autore ha voluto introdurre molti segni iconografici che contraddistingono il santo vescovo di Ippona. Ai piedi del santo troviamo un libro aperto che reca la scritta: De Civitate Dei, un chiaro riferimento alla sua attività letteraria di cui La Città di Dio è uno degli esempi più famosi e importanti per la sua dottrina della storia in chiave cristiana.
L'opera fu scritta da Agostino dopo il Sacco di Roma da parte dei visigoti guidati da Alarico I nel 410, un evento che sconvolse il mondo romano ovvero. Agostino apprese la notizia mentre faceva la spola tra Ippona e Cartagine, dove si stava svolgendo un concilio. Presto gli arrivarono alle orecchie le accuse dei pagani contro il Dio cristiano che non aveva saputo difendere l'Urbe, ed assistette all'arrivo dei profughi con i loro racconti drammatici.
L'eccezionalità dell'evento lo sollecita a riflettere sul senso della vita e della storia. E nel 412 intraprende un'opera che lo impegnerà per una dozzina di anni e che diventerà uno dei pilastri della cultura occidentale. L'opera appare come il primo tentativo di costruire una visione organica della storia dal punto di vista cristiano, principalmente per controbattere le accuse della società pagana contro i cristiani.
Ai fianchi del libro, sia pure a un livello inferiore si trovano due cartigli in lingua inglese che riportano: "To the glory of God in honour of Saint Agustine, Bishop of Hippo (395-430) in name whose Canons Regular of the Augustinian Order were etablished here circa 1106" e " And in memory of James Frederick Field (ob. 1902) Warden of the Great Account 1889-91, and first Sub-Treasurer of this Collegiate Church this window is dedicated by his fellow ... 1897"
Tradotto, il brano suona pressappoco così: "Per la gloria e l'onore di Sant'Agostino, vescovo di Ippona (395-430) Dio nel nome dei Canonici Regolari dell'Ordine Agostiniano che è stato stato fondato qui nel 1106" e "e in memoria di James Frederick Field (ob. 1902), e il primo aiuto Tesoriere di questa Chiesa Collegiata questa finestra è dedicata dalla sua compagna ... 1897"
Agostino è riccamente vestito con un piviale che presenta molteplici perlinature e ampi panneggi: con la mano destra impugna il bastone pastorale con un guanto, mentre con la sinistra regge un grosso cuore fiammante. In testa il santo porta una preziosa mitra che è avvolta dl nimbo dei santi. Sotto il piviale si nota agevolmente la tunica nera degli eremitani.
Nel libro nono delle Confessioni Agostino si esprime con queste parole: sagittaveras tu cor meum charitate tua, hai ferito il mio cuore - ricorda Agostino - con il tuo amore. Esse esprimono in forma poetica il grande amore che Agostino aveva per Dio. Un amore così grande da essere rappresentato simbolicamente con un cuore fiammante trafitto da una freccia. Questo tipo di rappresentazione godrà di grandissima fortuna iconografica dal 1600 in poi, tanto da essere un punto fermo nel logo che lo stesso Ordine Agostiniano adotterà per il suo Stemma Ufficiale. Il cuore è l'elemento caratteristico di questo tema iconografico: Agostino lo tiene in mano, talvolta è attraversato da una freccia, o anche viene offerto al Signore.
Il primo a parlare di Agostino come Dottore della Chiesa fu Beda il Venerabile che lo elencò assieme ai santi Gerolamo, Ambrogio e Gregorio papa in un suo scritto dell'VIII secolo. Questo elenco fu approvato il 24 settembre 1294 con lettera di conferma liturgica di papa Bonifacio VIII stilata ad Anagni.
8. 1. Ma il beato Valerio, ormai vecchio, che più degli altri esultava e rendeva grazie a Dio per avergli concesso quello speciale beneficio, considerando quale sia l'animo umano, cominciò a temere che Agostino fosse richiesto come vescovo da qualche altra chiesa rimasta priva di pastore, e così gli fosse tolto. E ciò sarebbe già accaduto, se il vescovo, che era venuto a sapere la cosa, non lo avesse fatto trasferire in un luogo nascosto, sì che quelli che lo cercavano non riuscirono a trovarlo.
8. 2. Il santo vecchio, vieppiù timoroso e ben consapevole di essere ormai molto indebolito per le condizioni del corpo e per l'età, scrisse in modo riservato al primate di Africa, il vescovo di Cartagine: faceva presente la debolezza del corpo e il peso degli anni e chiedeva che Agostino fosse ordinato vescovo della chiesa d'Ippona, sì da essere non tanto suo successore sulla cattedra bensì vescovo insieme con lui. Di risposta ottenne ciò che desiderava e chiedeva insistentemente.
8. 3. Qualche tempo dopo, essendo venuto Megalio, vescovo di Calama e allora primate della Numidia, per visitare dietro sua richiesta la chiesa d'Ippona, Valerio, senza che alcuno se l'aspettasse, presenta la sua intenzione ai vescovi che allora si trovavano lì per caso, a tutto il clero d'Ippona ed a tutto il popolo. Tutti si rallegrarono per quanto avevano udito e a gran voce e col massimo entusiasmo chiesero che la cosa fosse messa subito in atto: invece il prete Agostino rifiutava di ricevere l'episcopato contro il costume della chiesa, mentre era ancora vivo il suo vescovo.
8. 4. Allora tutti si dettero a persuaderlo, dicendo che quel modo di procedere era d'uso comune e richiamando esempi di chiese africane e d'oltremare a lui che di tutto ciò era all'oscuro: infine, pressato e costretto, Agostino acconsentì e ricevette l'ordinazione alla dignità maggiore.
8. 5. Successivamente egli affermò a voce e scrisse che non avrebbe dovuto essere ordinato mentre era vivo il suo vescovo, perché questo era vietato dalla deliberazione di un concilio ecumenico, che egli aveva appreso soltanto dopo essere stato ordinato: perciò non volle che fosse fatto ad altri ciò che si doleva essere stato fatto a lui.
8. 6. Di conseguenza si adoperò perché da concili episcopali fosse deliberato che coloro che ordinavano dovevano far conoscere a coloro che dovevano essere ordinati o anche erano stati ordinati tutte le deliberazioni episcopali: e così fu fatto.
POSSIDIO, Vita di Agostino, 8, 1-6
La cattedrale e chiesa collegiata del Santo Salvatore e di Santa Maria, nota come cattedrale di Southwark, è la chiesa madre della diocesi anglicana di Southwark. È una delle più belle chiese gotiche della città di Londra.
Nel 1106 il sito dove sorge l'attuale cattedrale era occupato da un convento di regola agostiniana: in quell'anno venne edificata, sopra una chiesa più antica, la chiesa normanna dedicata a St Mary Overie (oltre il fiume). Nel 1212 la chiesa normanna, il monastero e l'annesso ospedale vennero danneggiati da un incendio e per volontà di Peter des Roches, vescovo di Winchester, si procedette ai lavori di restauro. La chiesa, completata nel 1273, fu uno dei primi edifici in stile gotico di Londra. Ulteriori lavori furono eseguiti tra il XIV e il XV secolo e nell'Ottocento.
Nel 1905 viene creata la diocesi di Southwark e l'antica chiesa di St Mary ne diventa cattedrale. La chiesa presenta una pianta a croce latina, con tre navate, un transetto e un coro dotato di deambulatorio. Le navate sono divise da pilastri e da arcate ogivali; le volte sono a crociera.