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PITTORI: Spinelli Maria Teresa

Spiritualità agostiniana

Spiritualità agostiniana

 

 

SPINELLI MARIA TERESA

1830

Frosinone, chiesa di sant'Agostino

 

Spiritualità agostiniana

 

 

 

Il quadro fu fatto eseguire nel 1830 da Maria Teresa Spinelli (1789-1850) per la Chiesa di sant'Agostino a Frosinone. Nel 1827 suor Maria Teresa aveva aperto un monastero a Frosinone di suore chiamate Serve di Gesù e Maria. Nel 1831 ottenne la aggregazione all'Ordine agostiniano e quindi alla denominazione fu aggiunta la dicitura "agostiniane". I motivi che indussero Maria Teresa Spinelli a scegliere per il suo nascente Istituto la spiritualità agostiniana e l'aggregazione all'ordine, possono essere cercati in particolari vicende storiche che portarono la Spinelli a diretto contatto con il pensiero agostiniano. Probabilmente il carattere interiore e la grande affinità spirituale tra la fondatrice di Frosinone e il vescovo di Ippona produssero il fatale incontro.

L'esame dello stile di vita della Spinelli, delle sue lettere, delle prime Costituzioni, vede emergere lo spirito agostiniano della Spinelli, sia sul piano del suo rapporto personale con Dio, sia per la concezione della vita religiosa comunitaria. Lo spirito di contemplazione e di azione, la vita comune, la centralità dell'amore di Dio e del prossimo, la dimensione del servizio, sono elementi che la avvicinano al santo vescovo di Ippona. Il quadro che la Spinelli ha immaginato esprime pienamente il suo stato d'animo: l'adesione alla spiritualità di Agostino, preso a modello di vita, la ricerca del senso della Trinità, la fede nella Chiesa come porta per accedere alla conoscenza del mistero.

 

C'è un misterioso processo che avviene in Dio. Il Vangelo ci dice che Gesù di Nazareth era il Figlio di Dio. Ma che cosa significa? Che cosa vuol dire che Cristo e il Padre sono uno solo? L'interezza del messaggio cristiano sta proprio in questa unità, che si realizza sulla croce, grazie alla morte di Gesù, in quanto uomo. A questo proposito l'intelletto umano può trovare solo analogie. E il genio di Agostino ha esposto, in quindici analisi incredibilmente valide, il suo modo di approssimarsi a questo mistero dell'incarnazione di Dio e dello Spirito Santo. Di questi 15 libri possiamo qui prenderne in esame solo uno, e anch'esso solo per brevi cenni. Che cosa c'è di più misterioso dell'incarnazione di Dio?

 

D'altra parte fuori di te non esisteva nulla, da cui potessi trarre le cose, o Dio, Trinità Una e Trinità trina. Perciò creasti dal nulla il cielo e la terra ... Tu sei onnipotente e buono, per fare tutto buono, il cielo grande, come la piccola terra. C'eri tu e null'altro.

AGOSTINO, Confessioni 12, 7, 7

 

[...] Inoltre, partendo dalla creatura, opera di Dio, ho cercato, per quanto ho potuto, di condurre coloro che chiedono ragione di tali cose, a contemplare con l'intelligenza, per quanto era loro possibile, i segreti di Dio per mezzo delle cose create e ho fatto particolarmente ricorso alla creatura ragionevole e intelligente, che è stata creata ad immagine di Dio, per far loro vedere, come in uno specchio, per quanto lo possono e, se lo possono, il Dio Trinità, nella nostra memoria, intelligenza e volontà. Chiunque, con una intuizione viva, vede che queste tre potenze, in virtù di una intenzione divina, costituiscono la struttura naturale del suo spirito; percepisce quale cosa grande sia per lo spirito il poter ricordare, vedere, desiderare la natura eterna ed immutabile, la ricorda con la memoria, la contempla con l'intelligenza, l'abbraccia con l'amore, certamente vi scopre l'immagine di quella suprema Trinità. Per ricordare, vedere, amare quella suprema Trinità deve ad essa riferire tutto ciò che vive perché tale Trinità divenga oggetto del suo ricordo, della sua contemplazione e della sua compiacenza. Tuttavia ho mostrato, per quanto mi sembrava necessario, che questa immagine che è opera della stessa Trinità, che è stata deteriorata dalla sua propria colpa, si deve evitare di compararla alla Trinità come se le fosse in tutto simile, ma si deve vedere anche una grande dissomiglianza in questa tenue somiglianza.

AGOSTINO, De Trinitate, XV, 39