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Agostino e il Bambino sulla spiaggia
MAESTRO INGLESE
1890-1896
Stratford-upon-Avon, chiesa della Santissima Trinità
Agostino e il Bambino sulla spiaggia
La vetrata narra un episodio leggendario alquanto famoso che riguarda la figura di Agostino. Secondo questa storia Agostino, che nutriva il desiderio di comprendere il mistero della Trinità, un giorno, mentre camminava lungo la riva del mare e rifletteva su questo argomento, vide all'improvviso un bambino solitario sulla spiaggia. Il bambino aveva fatto un buco nella sabbia e correva al mare con una piccola tazza, la riempiva d'acqua quindi tornava e la versava nel buco che aveva fatto nella sabbia. Agostino lo vide andare avanti e indietro verso il mare più volte ripetendo la stessa azione di versare l'acqua nel buco. Agostino gli si avvicinò e gli chiese: "Bambino, cosa stai facendo?" e lui rispose: "Sto cercando di svuotare il mare per riempire questo buco". "Come pensi", gli obiettò Agostino, "di poter svuotare questo immenso mare in questo piccolo buco e con questa piccola tazza?" Al che il bambino rispose: "E tu, come pensi che questa tua piccola testa possa comprendere l'immensità di Dio?"
Detto ciò il bambino scomparve. La vetrata raffigura questa leggenda e si trova nella chiesa della Santissima Trinità a Stratford-upon-Avon. Sulla sinistra si vede ritto in piedi Agostino vestito da monaco che si rivolge e interroga il bambino che è inginocchiato ai suoi piedi. Il santo ha un aureola che circonda il suo capo calvo. Il viso emaciato rivela uno sguardo attento e profondo che, grazie anche al gesto delle mani, ci propone un Agostino dal carattere introspettivo. Il bambino, che indossa un costume rosso acceso, ha un volto dolce con capelli riccioluti avvolti dal nimbo dei santi. Nella mano destra regge una conchiglia con cui versa l'acqua nella buca. Sullo sfondo si vede un marina ed una barca veleggiare fra due speroni di roccia.
In alto si legge St. Augustinus Doctor, mentre nella scritta in basso troviamo in inglese This little pool salth the Holy Child can contain the boundless sea easily as thou Augustine canst compass the mystery of the Trinity.
La chiesa della Santissima Trinità risale al 1210 e costituisce l'edificio più antico di Stratford. Sorge sull'area di un antico monastero sassone. Nel Trecento John de Stratford, arcivescovo di Canterbury, vescovo di Winchester, tesoriere e cancelliere d'Inghilterra, fondò una cappella, che fu ricostruita tra il 1465 e il 1491 dal decano Thomas Balshall, la cui tomba si trova all'interno della chiesa.
L'ingresso presenta un battente del XIV secolo e al suo interno la quattrocentesca cappella della famiglia Clopton testimonia l'abilità artigianale medievale della regione. Il coro ospita ventisei stalli del XV secolo, adornati con intricati intagli che raffigurano temi religiosi, secolari e mitologici. Le vetrate colorate adornano le estremità est e ovest della chiesa e raffigurano importanti santi inglesi e biblici. Queste finestre, insieme alla finestra americana nella Cappella di San Pietro, inaugurata nel 1896, garantiscono un vivace tocco di colore e luce all'interno della chiesa.
La chiesa è spesso chiamata anche come "chiesa di Shakespeare", essendo la chiesa ove William Shakespeare fu battezzato e sepolto.
Le scene incise della vita di Gesù intorno alla tomba di Balshall furono mutilate durante la Riforma, così come successe alla maggior parte delle immagini di Cristo. Tra quelle "sopravvissute" vi sono il notevole Volto di Cristo o forse Dio Padre dentro la copertura di un sedile e alcune belle vetrate medievali rappresentanti la Risurrezione e l'Ascensione di Cristo e il giorno della Pentecoste. La lastra in pietra dell'altare pre-Riforma o mensa fu trovata celata sotto il pavimento nel periodo vittoriano e ora è stata reinstallata come altare maggiore.