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Sant'Agostino vescovo scrive libri e trattati
MAESTRO INTAGLIATORE
1800-1850
Bergamo, chiesa basilicale minore S. Alessandro in Colonna
Sant'Agostino scrive libri e trattati
Questa tarsia che raffigura sant'Agostino intento a scrivere su un libro è stata realizzata da un abile artigiano in ambito bergamasco nel corso del XIX secolo.
La pregevole opera si trova in un mobile della sacrestia che presenta intagli e intarsi. Realizzato in legno di noce, intarsiato e verniciato la raffigurazione agostiniana misura cm 96x51.
Attualmente si presenta in buono stato nelle chiesa sussidiaria della parrocchia di sant'Alessandro in Colonna.
La chiesa è dedicata a questo santo, perché una lunga tradizione lo lega alla città orobica.
Si tramanda che Alessandro, santo martire del IV secolo, passò miracolosamente l'Adda all'asciutto e si nascose in un bosco vicino a Bergamo, presso il Ponte della Morla, da un patrizio locale, Crotacio. A Bergamo Alessandro iniziò un'opera di conversione alla fede cristiana degli abitanti della città, tra cui i futuri martiri Fermo e Rustico, parenti di Crotacio. Fu presto scoperto da alcuni soldati romani che lo condussero in catene a Bergamo, dove fu condannato alla decapitazione, che questa volta fu eseguita senza inconvenienti il 26 agosto 303 nel luogo dove ancora sorge la Chiesa di Sant'Alessandro in Colonna.
Grazie alla nobildonna Santa Grata, il corpo del Martire fu trafugato e trasportato nel podere della famiglia di lei, dove fu inumato. La Santa, alcuni giorni dopo l'esecuzione, avrebbe trovato le spoglie di Sant'Alessandro, la cui presenza era segnalata da gigli, cresciuti in corrispondenza di alcune gocce del sangue del Martire, le avrebbe raccolte e fatte seppellire in un orto della sua famiglia, fuori della città, là dove sarebbe sorta la grande basilica di Sant'Alessandro, poi abbattuta durante la costruzione delle mura venete di Bergamo.
Nella raffigurazione del santo conservata in questa tarsia si nota la presenza delle notazioni iconografiche più comuni del santo. E' vestito da vescovo, e ne porta tutti gli attributi episcopali: sul capo si nota la mitra, mentre con il braccio trattiene il bastone pastorale. la mano destra a sua volta è in procinto di scrivere sopra le pagine di un voluminoso libro che tiene in mano aperto con la sinistra.
Agostino fu un autore molto prolifico, notevole per la varietà dei soggetti che produsse, come scritti autobiografici, filosofici, apologetici, dogmatici, polemici, morali, esegetici, raccolte di lettere, di sermoni e di opere in poesia (scritte in metrica non classica, bensì accentuativa, per facilitare la memorizzazione da parte delle persone incolte). Eccezionale è la straordinaria varietà di espressione ed il dono di descrivere gli avvenimenti interiori, di dipingere i vari stati dell'anima e gli avvenimenti del mondo spirituale. In generale, il suo stile è nobile e casto; ma, diceva lo stesso autore, "nei suoi sermoni e negli altri scritti destinati al popolo, intenzionalmente, il tono scendeva ad un livello popolare".