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PITTORI: Maestro francese

Sant'Agostino

Sant'Agostino

 

 

MAESTRO FRANCESE

1862

Taulignan, chiesa di san Vincenzo

 

Sant'Agostino

 

 

 

L'autore di quest'opera è sconosciuto. Si sa che il quadro fu donato da Deydier Augustin alla chiesa di Taulignan per la cappella Pradou e che venne realizzato nel 1862. Il quadro ora è conservato in sagrestia.

Il supporto è rettangolare a valenza verticale con una sommità semicircolare. La cornice è costruita in legno dorato. La composizione del quadro ci presenta sant'Agostino frontalmente a mezzo busto. La gamma cromatica utilizzata dall'artista è ristretta con una opposizione fra un grigio bluastro e un rosso vivo. Il tocco è abbastanza grosso e la lavorazione nervosa. Agostino è raffigurato di tre quarti, indossa una pianeta rossa, mentre la mitra e il pastorale sono stati posti dietro di lui. Il santo sembra guardare la colomba dello Spirito Santo, che vola frontalmente sopra la sua testa in un bagliore di luci. L'espressione facciale del santo è molto intensa, con uno sguardo vivido che rende molto bene lo stato d'animo di Agostino. Una folta barba nera gli copre il mento e le guance. L'opera misura 89 cm in altezza e 56 in larghezza.

 

 

La chiesa di san Vincenzo a Taulignan all'inizio del XII secolo costituiva una donazione del vescovo di Die a favore dei canonici di san Rufo di Valence risalente probabilmente all'anno 1073 e confermata nel 1127. La chiesa apparteneva dunque a un priorato agostiniano, menzionato nelle bolle di papa Pasquale II e Callisto II del 1114 e del 1123. Nel prospetto meridionale e sulla facciata sono visibili parte delle mura romaniche, dove sono poste finestre semicircolari. L'attuale chiesa conserva la piccola cappella funeraria dei signori di Taulignan, citata nel 1509 e dedicata a San Biagio. Al Quattrocento o agli inizi del Cinquecento risale un'alta porta murata con architrave che si apriva nella prima campata della navata centrale.

Nel 1560 Taulignan fu attaccata dagli Ugonotti e la chiesa fu distrutta. Ricostruita rapidamente, la chiesa presenta una porta a sud con incisa l'iscrizione DOMVS.MEA DOMVS ORATIONIE VOCABITVR datata 1598. Nel 1644 aveva tre cappelle dedicate a san Biagio, santa Caterina e ai santi Claudio e Michele.

Importanti lavori di ampliamento e restauro furono eseguiti dal 1846 al 1849, anno in cui la chiesa venne consacrata. Per l'occasione erano state completate l'abside e le due cappelle del transetto. Nel 1865 si pensò nuovamente di ampliare la chiesa. Il progetto fu presentato nel 1866 da Fontanille, architetto di Montélimar. Altri lavori vennero eseguiti tra il 1873 e il 1879.