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PITTORI: Toschi Paolo

Agostino e san Giovanni Evangelista

Agostino e san Giovanni Evangelista

 

 

TOSCHI PAOLO

1825-1849

Correggio, Museo Civico "Il Correggio"

 

Agostino e san Giovanni Evangelista

 

 

 

Questa incisione di Paolo Toschi riproduce un affresco di Correggio dove San Giovanni Evangelista e Sant'Agostino sono raffigurati in un pennacchio di cupola, intenti a discutere. Di fianco ad Sant'Agostino si nota la mitra e a lato di San Giovanni Evangelista l'aquila, il simbolo che lo contraddistingue.

incisione | Toschi Paolo (1788/ 1854)

Lavorata a bulino su carta, la stampa presenta le dimensioni di 65 x 70 cm. L'opera ppartiene ad un insieme di incisioni a bulino da matrice di rame, impresse su carta, che riprendono gli affreschi della chiesa di San Giovanni Evangelista a Parma. Agostino, dal viso maturo, con la barba e i capelli biondi, ha una espressione severa e attenta a quanto sta indicando san Giovanni che siede poco discosto da lui. Entrambi hanno in mano dei libri e dalla gestualità di san Giovanni, che indica tre dita, sembra di poter arguire che i due stanno discutendo della Trinità. Questa accoppiata fra Agostino e Giovanni è frequente nella iconografia agostiniana, soprattutto perché entrambi furono innamoratissimi di Gesù e della Verità.

 

 

Paolo Toschi

Nato a Parma nel 1788, si distinse precocemente per l'abilità nel disegno. Dopo aver studiato con Biagio Martini, nel 1809 si trasferì a Parigi, per approfondire le sue conoscenze sulla grafica e sulla tecnica dell'acquaforte. Frequentò gli studi di Charles Bervic, del fiammingo Oortmann e di François Gérard. Divenuto Maestro d'incisione, nel 1819 fece ritorno in Italia e insegnò presso l'Accademia delle Belle Arti, di cui divenne direttore nel 1820. Con il sostegno dell'amico Antonio Isac, iniziò a copiare gli affreschi di Correggio e a inciderli su rame. Le sue stampe ebbero un successo enorme e contribuirono a fare di Parma una delle tappe in Italia dei giovani nobili europei. Come architetto fu soprintendente alle fabbriche ducali durante il governo della duchessa Maria Luigia d'Austria e collaborò con Nicola Bettoli alla progettazione della facciata del Teatro Regio di Parma e alla sua decorazione interna. Progettò l'imponente struttura del colonnato del braccio occidentale del Palazzo della Pilotta. Le sue idee liberali gli costarono nel 1849 la destituzione dalle cariche pubbliche. L'anno successivo tuttavia venne reintegrato nel suo ufficio. Morì nel 1854.