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PITTORI: Maestro di Aitrach

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

MAESTRO DI AITRACH

1801

Aitrach, chiesa di san Giovanni Battista

 

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

Questa interessante statua di sant'Agostino si trova nella chiesa di san Giovanni Battista a Treherz un distretto del Comune di Aitrach. Aitrach è un comune nel sud-est del Baden-Württemberg e fa parte del distretto di Ravensburg.

Verso la metà del XVI secolo questo territorio fu acquisito da Jakob von Waldburg-Zeil assieme all'ex monastero, che ne fece una residenza di caccia. Siccome il luogo era distante da Aitrach nel 1798 si decise di costruire una chiesa parrocchiale. L'antica cappella che dal 1607 sorgeva a Treherz in onore di san Giovanni Battista venne demolita e tutto il materiale fu riutilizzato per costruire la nuova chiesa parrocchiale, che venne inaugurata nel 1801 con la dedicazione conservata per san Giovanni Battista.

La statua di sant'Agostino è un'opera artigianale probabilmente locale senza molte pretese, che riproduce la classica iconografia agostiniana. Il santo indossa gli abiti episcopali con la mitra in testa ed alza il braccio destro in segno di benedizione. La mano sinistra invece regge delicatamente l'ostensorio con un grande cuore al centro. Il braccio sinistro, ripiegato, trattiene il bastone pastorale. Il volto del santo non ha una precisa espressione: è un volto anonimo con occhi rivolti ad un fedele lontano. Una lunga barba riccioluta grigiastra gli scende dalle gote fino al petto.

 

8. 1. Ma il beato Valerio, ormai vecchio, che più degli altri esultava e rendeva grazie a Dio per avergli concesso quello speciale beneficio, considerando quale sia l'animo umano, cominciò a temere che Agostino fosse richiesto come vescovo da qualche altra chiesa rimasta priva di pastore, e così gli fosse tolto. E ciò sarebbe già accaduto, se il vescovo, che era venuto a sapere la cosa, non lo avesse fatto trasferire in un luogo nascosto, sì che quelli che lo cercavano non riuscirono a trovarlo.

8. 2. Il santo vecchio, vieppiù timoroso e ben consapevole di essere ormai molto indebolito per le condizioni del corpo e per l'età, scrisse in modo riservato al primate di Africa, il vescovo di Cartagine: faceva presente la debolezza del corpo e il peso degli anni e chiedeva che Agostino fosse ordinato vescovo della chiesa d'Ippona, sì da essere non tanto suo successore sulla cattedra bensì vescovo insieme con lui. Di risposta ottenne ciò che desiderava e chiedeva insistentemente.

8. 3. Qualche tempo dopo, essendo venuto Megalio, vescovo di Calama e allora primate della Numidia, per visitare dietro sua richiesta la chiesa d'Ippona, Valerio, senza che alcuno se l'aspettasse, presenta la sua intenzione ai vescovi che allora si trovavano lì per caso, a tutto il clero d'Ippona ed a tutto il popolo. Tutti si rallegrarono per quanto avevano udito e a gran voce e col massimo entusiasmo chiesero che la cosa fosse messa subito in atto: invece il prete Agostino rifiutava di ricevere l'episcopato contro il costume della chiesa, mentre era ancora vivo il suo vescovo.

8. 4. Allora tutti si dettero a persuaderlo, dicendo che quel modo di procedere era d'uso comune e richiamando esempi di chiese africane e d'oltremare a lui che di tutto ciò era all'oscuro: infine, pressato e costretto, Agostino acconsentì e ricevette l'ordinazione alla dignità maggiore.

8. 5. Successivamente egli affermò a voce e scrisse che non avrebbe dovuto essere ordinato mentre era vivo il suo vescovo, perché questo era vietato dalla deliberazione di un concilio ecumenico, che egli aveva appreso soltanto dopo essere stato ordinato: perciò non volle che fosse fatto ad altri ciò che si doleva essere stato fatto a lui.

8. 6. Di conseguenza si adoperò perché da concili episcopali fosse deliberato che coloro che ordinavano dovevano far conoscere a coloro che dovevano essere ordinati o anche erano stati ordinati tutte le deliberazioni episcopali: e così fu fatto.

POSSIDIO, Vita di Agostino, 8, 1-6