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Tolle lege: la conversione di sant'Agostino
LUIGI VACCA
1817
Torino, chiesa di santa Croce
Tolle lege: la conversione di sant'Agostino
Dietro l'altare maggiore si trova il coro delle monache, che nel 1732-1733 fu arricchito con due affreschi del pittore francese Charles André van Loo (1705-1765), che descrivono l'Ultima cena e la Moltiplicazione dei pani. I bozzetti di questi affreschi sono conservati nel Musée du Palais de Saint Vaast di Arras. Nel coro vi sono altri due grandi affreschi, di cui uno probabilmente raffigura la Salita al Calvario e l'altro l'Orazione nell'orto. Sono opere la cui materia pittorica è stata riconosciuta come ottocentesca nei restauri del 1990. La loro presenza va collegata alla figura del pittore Luigi Vacca (1778-1884), la cui attività nella chiesa fu così descritta da Baudi di Vesme: "In fondo dei claustri del noviziato delle monache di Santa Croce in Torino (Luigi Vacca) dipinse a fresco la conversione di S. Agostino e nel coro delle monache due gran quadri, di cui uno è Gesù nell'orto e l'altro il bacio di Giuda. I disegni acquerellati preparatori a due dipinti per Santa Croce (Cristo nell'orto e Il bacio di Giuda) eseguiti da Vacca e conservati nell'Accademia Albertina inducono a credere a un intervento del pittore non per due quadri perduti ma per le pareti del coro. Si ritiene che la commissione degli affreschi sia avvenuta verso al 1817, anno del rientro delle suore Agostiniane nella propria sede torinese. La decorazione del coro è completata dalle quattro statue in stucco bianco di sant'Agostino, san Patrizio, vescovo di Armagh (Ulster), san Frediano, vescovo di Lucca che Papa Alessandro II chiamò a guidare i Canonici Lateranensi a Roma e sant'Ubaldo, Canonico Regolare Lateranense e vescovo di Gubbio, datate 1753 e inserite in quattro nicchie.
Come è ricordato nella citazione di Baudi il pittore Luigi Vacca dipinse nel corridoio della cappella un affresco che celebra la conversione di sant'Agostino, ovvero la scena del tolle lege nel giardino di Milano.
La pittura non è ben conservata e in parte lacunosa, tuttavia si può notare la presenza del santo seduto che osserva una luce che scende dal cielo entro la quale si muovono volteggiando e rammentando la voce che grida tolle lege.
Nel 1533 Carlo II, duca di Savoia, concedette alle Canonichesse Regolari Lateranensi di poter eriger in Torino un monastero. Le religiose che provenivano dal monastero dell'Annunziata a Vercelli, seguivano la regola agostiniana. Nel 1534 ricevettero da Beatrice di Romagnano una casa nell'area dell'attuale chiesa della Misericordia, dove si trasferirono nel 1541. Qui costruirono una piccola chiesa, consacrata a inizio 1603. Alla fine del Seicento il riassetto urbanistico cittadino convince le monache, costrette in spazi angusti e malsani, a trasferirsi in una nuova sede, cedendo la chiesa e il convento alla Confraternita di San Giovanni decollato. Così nel 1685 iniziarono la costruzione del convento di Santa Croce. Le canonichesse lateranensi si trasferirono nel nuovo convento nel 1691, come si può leggere sull'iscrizione che si trova nel chiostro. La chiesa fu completata quasi trent'anni dopo prima del 1720, come indicava una lapide che recitava: "D.O.M. DEIPARAE MISERICORDIAE MATRI ET THRONO S. CRUCI. MDCCXX"
Luigi Vacca
Luigi Vacca nacque a Torino nel 1778 e si formò artisticamente nella bottega del padre Angelo (1746-1814), un valente pittore di decorazioni ad affresco. in seguito frequentò l'Accademia di Torino con lo scultore Filippo Collino e Lorenzo Pèheux. A vent'anni avviò una sua attività di pittore scenografo presso i teatri Carignano e Regio, in collaborazione con Fabrizio Sevesi. Questa attività si protrasse per oltre un cinquantennio tra il 1799 e il 1853. Molto attivo, eseguì anche affreschi e decorazioni per chiese e palazzi piemontesi e liguri. Nel 1820 ottenne dal re Carlo Felice una commissione per la decorazione di alcuni ambienti del castello di Govone. Morì nella sua città natale di Torino nel 1854.