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PITTORI: Maestro di Almenno

Sant'Agostino benedicente in un affresco a Almenno San Salvatore

Sant'Agostino benedicente

 

 

MAESTRO DI ALMENNO

1460-1490

Almenno San Salvatore, chiesa della Madonna della Consolazione

 

Sant'Agostino benedicente

 

 

 

L'affresco che riproduce sant'Agostino in atto di benedire si trova nel lunotto sopra l'ingresso della sagrestia della chiesa della madonna della Consolazione ad Almenno San Salvatore. Alla sagrestia si accede attraverso la porta che si apre nella sesta cappella a destra della navata. È costituita da un'unica stanza a pianta quadrata con bella volta quattrocentesca. Al centro del soffitto è affrescata l'immagine del Salvatore; nelle lunette lungo i quattro lati della stanza i Santi e la Sante più care agli Agostiniani: San Guglielmo "comes Pictaviensis", Sant'Agostino, San Nicola da Tolentino "demonum effugator potentissimus", il beato Egidio "Columnae de Roma", il cardinale Alessandro di Sasso Ferrato, il beato Bonaventura di Padova, il beato Giovanni di Mantova, i santi Sebastiano e Rocco con devoti, la beata Cristina di Como, la beata Chiara di Monte Falco, Santa Monica, Sant'Elena.

L'immagine affrescata di Agostino ci presenta il santo riprodotto secondo il canone iconografico più diffusi che lo vede nelle vesti di vescovo. In questa occasione il santo impugna con la mano sinistra il bastone pastorale, mentre con la destra impartisce una benedizione. In testa porta la mitra che è avvolta da un nimbo. La struttura dell'affresco riprende altre immagini simili presenti nella stessa chiesa e in altre chiese bergamasche limitrofe di fondazione agostiniana. Il che riconduce l'anonimo autore all'orizzonte culturale e artistico della Bergamo di fine Quattrocento e inizio Cinquecento.

L'immagine più significativa è quella che raffigura Santa Maria della Consolazione con un cartiglio in mano, sul quale si legge: "CONSOLAMINI, CONSOLAMINI POPULE MEUS". Di fronte alla Vergine sta San Nicola in preghiera e dietro una folla di Almennesi; il Santo presenta alla Madonna la seguente scritta: "ORA PRO POPULO TUO DE LEMINE, SANCTA DEI GENITRIX". Sul passaggio fra presbiterio e sagrestia si apre la porta del campanile, iniziato con la costruzione della chiesa, ma portato a termine solo sulla fine del Cinquecento.