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Agostino e Apuleio, Fuga in Egitto
ANONIMO AMANUENSE FRANCESE
1469
Biblioteca Nazionale di Parigi, ms. 18
Agostino e Apuleio, Fuga in Egitto
Agostino è il motivo conduttore comune delle due scene qui riprodotte da un manoscritto databile all'anno 1469 e opera probabilmente di una scuola amanuense francese. La scena superiore mostra Agostino di fronte agli eccessi pagani proposti da Apuleio, suo conterraneo e autore delle Metamorfosi, un libro fortemente amorale nei contenuti e nel messaggio proposto. Nella scena c'è proprio una netta battaglia fra gli angeli e i diavoli sotto lo sguardo di Iddio.
Nella scena sottostante, manca la drammaticità precedente e si osserva piuttosto una serena anche se preoccupata fuga verso una grande città da parte di Giuseppe e della moglie Maria con il figlio a cavallo di un asinello. L'episodio è ambientato in una regione intensamente abitata.
Lucio Apuleio, o Apuleio da Madaura (Madaura, 125-180 circa), è stato uno scrittore, filosofo, retore, mago e alchimista romano di scuola platonica nordafricano. È noto in particolare per la composizione del romanzo Le metamorfosi (ovvero l' Asino d'oro). Il prenome Lucio, come tradotto dai codici, risulta sospetto, a causa dell'omonimia con il protagonista-narratore di quest'opera.
La sua famiglia d'origine è benestante ed influente: il padre fu console, la più alta magistratura municipale di Roma, e lasciò ai suoi due figli una consistente eredità di quasi 2 milioni di sesterzi. I primi studi di grammatica e retorica Apuleio li segue a Cartagine. Qui approfondisce le discipline della poesia, geometria, musica, e soprattutto filosofia, i cui studi sono terminati successivamente ad Atene. S'interessa anche dei riti misterici: a Cartagine dei misteri di Esculapio, il corrispettivo romano del dio greco della medicina e della guarigione Asclepio, e ad Atene dei Misteri Eleusini. Per merito delle sue pubblicazioni, Apuleio riscuote grande fama di filosofo platonico. Ritornato a Cartagine, la sua gloria viene riconosciuta con la sua investitura a sacerdos provinciae.
L'opera maggiore di Apuleio è certamente Le metamorfosi. Questo costituisce l'unico romanzo risalente all'epoca romana più rilevante pervenutoci integralmente. È diviso in 11 libri. L'opera è conosciuta anche col titolo L'asino d'oro, indicato da sant'Agostino nel De civitate Dei (XVlll, 18).