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Agostino e la Chiesa di Dio
ANONIMO AMANUENSE FRANCESE
1469
Biblioteca Nazionale di Parigi, ms. 19 La Città di Dio
Agostino e la Chiesa di Dio
Ricchissima immagine tratta da una copia manoscritta della Città di Dio prodotta da uno scriptorium di scuola francese verso il 1469. L'opera fu portata in dono a Carlo V. La scena è piuttosto complessa e ha vari riferimenti ideologici e simbolici: al centro di una grande sala si nota il trono del re di Francia, riconoscibile per il tessuto con il giglio bianco-dorato su campo azzurro.
Intorno a lui una miriade di frati e religiosi e poco più avanti altre personalità, forse teologi che stanno discutendo. In prima fila sono stati rappresentati i quattro dottori della Chiesa e altri importanti teologi. Agostino è il vescovo vestito con pianeta arancio che discute con Gerolamo.
L'opera De Civitate Dei (il cui titolo tradotto letteralmente significa:"Riguardo la città di Dio) fu scritta dopo l'evento storico che sconvolse il mondo romano ovvero il Sacco di Roma da parte dei visigoti guidati da Alarico I nel 410. Il mondo civile accolse l'evento come una inaudita profanazione, con stupore e paura. Agostino apprese la notizia mentre faceva la spola tra Cartagine, dove si stava svolgendo un concilio, ed Ippona, la sua sede episcopale. Presto gli arrivarono alle sue orecchie le accuse dei pagani contro il Dio cristiano che non ha saputo difendere l'Urbe, ed assistette all'arrivo dei profughi con i loro racconti raccapriccianti. La grande occasione data dall'evento lo sollecita a riflettere con tutte le facoltà di pensiero e di immaginazione sul senso della vita e della storia. E nel 412 comincia appunto l'opera che lo impegnerà per una dozzina di anni e diverrà uno dei pilastri della cultura occidentale.
L'opera appare come il primo tentativo di costruire una visione organica della storia dal punto di vista cristiano, principalmente per controbattere le accuse della società pagana contro i cristiani. In essa, vengono messe a confronto le due città, una celeste (appunto la Città di Dio) e una terrena (la Città del Uomo) , l'una uniformata ai principi del cristianesimo, l'altra impregnata di paganesimo, per dimostrare la superiorità e sostenere l'inevitabile trionfo finale della prima sulla seconda.
Il soggetto ha vari riferimenti ideologici e simbolici: intorno al santo si sviluppa una miriade di frati e religiosi, nonché altre personalità, teologi e politici che stanno discutendo. Non mancano i dottori della Chiesa e altri importanti teologi. Agostino è considerato un grande apologeta della Chiesa, un vescovo che ha trascorso l'intera vita a servizio della comunità dei suoi fedeli.
Nihil in Ecclesia catholica salubrius fieri, quam ut rationem praecedat auctoritas.
Non c'è nulla di più salutare nella Chiesa cattolica del primato dell'autorità sulla ragione.
AGOSTINO, De mor. Eccl. cath. 1, 25, 47