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Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Quattrocento: Maestro borgognonePITTORI: Maestro borgognone
Particolare della figura di Agostino
MAESTRO BORGOGNONE
1470-1485
Ambierle, chiesa di san Martino
Sant'Agostino e san Gregorio Magno
La doppia vetrata è stata realizzata fra il 1470 e il 1485 da un anonimo artista, che lavorava in Borgogna.
Le due finestre sono polilobate e hanno le dimensioni di 380 cm in altezza e 160 in larghezza. A figura intera sono raffigurati due Dottori della Chiesa e precisamente a sinistra san Gregorio Magna papa che regge con la mano destra il suo tipico pastorale e sant'Agostino raffigurato a destra nella sua dignità episcopale.
Agostino indossa un piviale azzurro intenso e regge nella mano destra un grande libro aperto. Con la mano sinistra invece impugna un elegante bastone pastorale.
Entrambi i due santi sono inseriti all'interno di una struttura architettonica, che richiama l'abside di una chiesa con due finestre. Il volto di Agostino purtroppo è parzialmente rovinato, così come altre parti della vetrata.
Alla base della finestra sono presenti alcuni stemmi con le armi di Antoine de Balzac d'Entragues, vescovo di Die e Valence e priore di Ambierle. Nel filatterio di destra si legge la scritta S. augustinus in lettere a carattere gotico.
Fondata negli medioevo dai Benedettini tra il VII e il IX secolo, l'abbazia di Ambierle è dedicata a San Martino. Il primo documento che attesta l'esistenza di questo monastero risale al 902 con la citazione "Ecclesia de Amberta in onore di Sancti Martini consecrata".
Sant'Odone abate di Cluny ricevette nel 938 la disponibilità dell'abbazia, che verrà ridotta a semplice convento nel 1101 da sant'Ugo, sesto abate di Cluny. Pur sottoposti all'autorità di Cluny, i priori godevano ancora di un certo numero di prerogative, inclusa la firma di una convenzione con gli abitanti locali. Verso il 1441 alla fine della Guerra dei Cent'anni, un incendio distrusse in gran parte il convento e la chiesa, ad eccezione delle due cappelle laterali. Fu Antoine de Balzac d'Entragues ad avviare la ricostruzione di chiesa e monastero ed è al suo intervento che fu realizzata la parte gotica degli edifici. La chiesa è caratterizzata dal tetto in tegole policrome vetrate di stile borgognone.
Nella chiesa si trova la pala d'altare della Passione, lasciata in eredità al convento nel 1476 da Michel de Changy, consigliere di Filippo il Buono, duca di Borgogna. Questo polittico, che si estende per oltre 5,60 m comprende una parte centrale scolpita che presenta la Passione di Cristo e e due finestre o ante su cui sono dipinti il donatore, Michel de Chaugy e i suoi familiari. L'opera reca un timbro di Bruxelles e vari indizi indicano Brabante come luogo della sua realizzazione, intorno al 1466, e probabilmente nella bottega di Roger Van der Weyden o del suo successore.