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Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Quattrocento: Andrea di GiustoPITTORI: Andrea di Giusto
Madonna con Bambino tra Francesco
d'Assisi e sant'Agostino
ANDREA DI GIUSTO
1425-1450
Montepulciano, Museo Civico e Pinacoteca Crociani
Madonna con Bambino tra san Francesco d'Assisi e sant'Agostino
Il dipinto di Andrea di Giusto ha per soggetto una scena che raffigura la Madonna con il Bambino in braccio tra san Francesco d'Assisi e sant'Agostino. L'opera è stata realizzata con la tecnica a tavola ed è conservata a Montepulciano presso la Pinacoteca Crociani al Museo Civico.
Nella cornice inferiore si nota la scritta in gotico AVE MARIA. La Vergine ha una grandezza sproporzionata rispetto ai due santi, che rispecchia la loro relativa importanza. Agostino sta a sinistra ed è vestito da vescovo, con la mitra in testa e l'aureola che gli avvolge il capo. Con la mano destra regge il bastone pastorale mentre con la sinistra tiene stretto al petto un libro chiuso.
Dal lato opposto sta ritto in piedi san Francesco che regge con la mano sinistra un libro mentre con la destra alza verso l'alto una croce.
Francesco nacque nel 1181 da Pietro Bernardone dei Moriconi e dalla nobile Pica Bourlemont, in una famiglia della borghesia emergente della città di Assisi, che, grazie all'attività di commercio in Provenza (Francia), aveva raggiunto ricchezza e benessere. Sua madre lo fece battezzare col nome di Giovanni, dal nome dell'apostolo, nella chiesa costruita in onore del patrono della città, il martire Rufino, cattedrale dal 1036. Tuttavia il padre decise di cambiargli il nome in Francesco, insolito per quel tempo, in onore della Francia che aveva fatto la sua fortuna.
Nel 1204-1205 provò infatti a partire per la quarta crociata: si trattava di raggiungere a Lecce la corte di Gualtieri III di Brienne, per poi muovere con gli altri cavalieri alla volta di Gerusalemme. Partecipare come cavaliere ad una crociata era a quel tempo considerato uno dei massimi onori per i cristiani d'Occidente. Tuttavia, giunto a Spoleto, si ammalò nuovamente. Avrebbe raccontato in seguito di essere stato persuaso alla conversione da due rivelazioni notturne.
I primi anni della conversione furono caratterizzati dalla preghiera, dal servizio ai lebbrosi, dal lavoro manuale e dall'elemosina. Francesco scelse di vivere nella povertà volontaria, ispirandosi all'esempio di Cristo, lanciando un messaggio opposto alla società duecentesca dalla facili ricchezze. Francesco rinunciò alle attrattive mondane, vivendo gioiosamente come un ignorante, un "pazzo" ovvero un "giullare", dimostrando come la sua obiezione ai valori fondanti della società di allora potesse generare una perfetta letizia. In questo senso il suo esempio aveva un che di sovversivo rispetto alla mentalità del tempo.
Nel 1209, quando Francesco ebbe raccolto intorno a sé dodici compagni, si recò a Roma per ottenere l'autorizzazione della regola di vita, per sé e per i suoi frati, da parte di papa Innocenzo III. Dopo alcune esitazioni iniziali, il Pontefice concesse a Francesco la propria approvazione orale per il suo «Ordo fratum minorum».
Andrea di Giusto
Si suppone che sia nato a Firenze verso il 1400 circa. Le prime notizie che si hanno di lui risalgono al 1420-1424, quando è menzionato come garzone della bottega di Bicci di Lorenzo in un lavoro che si stava eseguendo presso l'ospedale di Santa Maria Nuova. Verso il 1436 diventa aiuto di Masaccio per la realizzazione del Polittico di Pisa, dove eseguì una parte della predella con le Storie di san Giuliano. Nel 1428 è nell'elenco delle matricole dell'Arte dei Medici e Speziali di Firenze, dove è registrato come "Andrea di Giusto di Giovanni Bugli".
Nel 1435 completò un polittico per la chiesa di San Bartolomeo nei dintorni di Prato, che raffigura la Madonna col Bambino e santi. All'Angelico si ispirò, quasi pedissequamente, per gran parte della sua produzione successiva. Tra le opere della maturità troviamo l'Assunta a Santi (1437) e il Trittico Gualino alla Pinacoteca di Torino. Negli anni quaranta dipinse una Madonna col Bambino e santi per la chiesa di San Michele a Mormiano, trasferita successivamente in sant'Alessandro a Incisa Valdarno. Andrea fu il padre del pittore Giusto d'Andrea che lavorò con Neri di Bicci e Benozzo Gozzoli. Morì a Firenze nel 1450.