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Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Quattrocento: Maestro di AregnoPITTORI: Maestro di Aregno
Sant'Agostino Dottore della Chiesa
MAESTRO DI AREGNO
1458
Aregno, Cappella della Trinità
Sant'Agostino Dottore della Chiesa
La chiesa risale al XII secolo e venne costruita quando l'isola era ancora sotto il dominio dei vescovi di Pisa. Lo stile architettonico risente ampiamente della cultura pisana. Nel XV secolo furono realizzati degli affreschi all'interno della chiesa, di cui rimangono solo alcuni lacerti, fra cui le immagini dei quattro Dottori della Chiesa. Secondo mons. Mascardi la chiesa nel 1559 aveva un proprio campanile di cui non si hanno più tracce nel XIX secolo.
L'edificio, di dimensioni relativamente modeste (16,60 x 6,30 m), presenta una pianta allungata a unica navata, che terminata con abside semicircolare. Le pareti della chiesa sono realizzate con pietre di forma media, a blocchi di diversi colori (ocra, bianco e nero) che offrono una policromia casuale. Le pareti esterne sono punteggiate da archi semicircolari sporgenti. Queste arcate poggiano su modiglioni scolpiti con animali. Tre sculture in granito nero decorano la facciata occidentale, tra cui una che rappresenta un personaggio che si toglie una spina dal piede sinistro. All'interno due sono gli affreschi superstiti che decorano le pareti: il primo raffigura san Michele che uccide il drago e porta la data 1449. Il secondo, che è datato 1458, raffigura i quattro Dottori della Chiesa Agostino, Gregorio, Girolamo e Ambrogio.
Sotto ogni personaggio è indicato il relativo nome: da sinistra troviamo Agostino, quindi Gregorio, Girolamo e infine Ambrogio. Tutti sono seduti sopra una lunga panca di legno intarsiata e tutti portano sopra il capo l'aureola dei santi. Ambrogio indossa un piviale verde con in testa una mitra bianca. Con la mano destra regge il pastorale, mentre con la sinistra piene appoggiato alle ginocchia un grande libro dalla copertina rossa. Al suo fianco è seduto Girolamo che indossa i paramenti cardinalizi con in testa il cappello tipico della sua dignità ecclesiale. Con entrambe le mani trattiene un libro aperto sulle ginocchia. Alla sua destra è assiso papa Gregorio Magno con in testa la tiara, propria del pontefice. Con la mano destra accenna a una benedizione, mentre con la sinistra regge un libro chiuso e il bastone pastorale.
Infine troviamo Agostino con la scritta Sanctus Agustino. Anch'egli con la mano sinistra aperta accenna ad una benedizione dei fedeli. Con la mano destra tiene fermo un volume dalla copertina verde e appoggia il suo bastone pastorale alla spalla sinistra. Indossa un elegante piviale con delicate decorazioni che lo differenzia dagli altri tre Dottori che indossano un abito monocromo. In testa porta una elegante mitra bianca, che esalta il suo volto dai contorni netti e precisi. Lo sguardo è rivolto verso il basso con una forte intensità Il volto è arricchito da una folta barba grigiastra che gli assicura autorevolezza assieme ai lineamenti di un uomo ormai nella sua maturità.
Una cornice inquadra i quattro personaggi e la striscia in basso riporta la scritta che ricorda che ordinò l'affresco e in quale anno e giorno lo fece eseguire: HOC OPUS FECIT FIERI CHIUROVUS MARVELLIS DE SEO ANTONINO MCCCCLVIII DIE XVII MADII.