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Sant'Agostino nel suo studio
MAESTRO DEL BAROZZI
1480-1495
Varsavia, Biblioteca Zamoyska, ms. B. O. Z. II, f. 65r
Sant'Agostino nel suo studio
Le miniature del manoscritto B. O. Z. II, conservato presso la Biblioteca Zamoyska a Varsavia, sono attribuite al cosiddetto Maestro del Breviario Barozzi. Al foglio 65r è stato raffigurato sant'Agostino nel suo studio.
Il codice è stato prodotto per un membro della famiglia veneta Vendramin. Lo stemma dei Vendramin infatti compare in diverse iniziali e nella miniatura descritta compare la dicitura FRANCISCVS VEN(dramin) FIERI HOC FECIT. Il committente potrebbe essere stato Giovan Francesco Vendramin, figlio del doge Andrea (1476-1478) oppure il più giovane Francesco di Alvise, morto nel 1496 e nipote del doge. Altri suppongono che possa invece trattarsi di un membro della famiglia che risiedeva ai Due Ponti a Cannaregio. Si tratterebbe in questo caso del figlio di Niccolò Vendramin, che fece testamento nel gennaio del 1496.
La miniatura apre il capitolo della Legenda Aurea di Jacopo da Varagine dedicata ad Agostino. La vita del santo trova in questa illustrazione il primo episodio raffigurato: Agostino si trova nel suo studio mentre è intento a leggere un grande libro aperto sul leggio. La mano destra è appoggiata al cuore, un gesto che sembra riferirsi a un celebre passo delle Confessioni, dove afferma: "Sagittaveras tu cor nostrum caritate tua".
La decorazione del codice fu realizzata probabilmente per lo più da uno stesso artista, il cui stile si caratterizza per il tratto deciso. I suoi sfondi descrivono paesaggi al limite del reale. L'accentuata deformazione espressiva permette di accostare questo artista a colui che dipinse il cosiddetto Breviario Barozzi conservato a Vienna. La critica avvicina questo artista allo stile e ai modi di Giovanni Pietro Birago. Le altre miniature sono da ascrivere con molta probabilità ad un altro artista, forse Antonio Maria Sforza.