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PITTORI: Bartolomé Bermejo

Sant'Agostino nel suo studio

Sant'Agostino nel suo studio

 

 

BARTOLOME' BERMEJO

1477-1485

Chicago, The Art Institute di Chicago

 

Sant'Agostino nel suo studio

 

 

 

 

Bermejo in questa sua opera tardo gotica ci presenta una interessante interpretazione della figura di sant'Agostino. Lo immagina seduto ad uno scrittoio nel suo studio intento a scrivere von una penna. Indossa gli abiti vescovili e ha la mitra in testa: tuttavia si scorge con chiarezza il nero vestito dei monaci agostiniani. Sullo sfondo si notano due personaggi in una camera lontana che comunica con delle scale e un ampio arco aperto che dona maggiore profondità alla struttura del quadro.

La scena è stata ripresa più volte da diversi artisti, che hanno rappresentato il santo nel suo scrittoio seduto in atto di scrivere. La scena è spesso il complemento o l'ambientazione preferita per le rappresentazione tradizionali di Agostino vescovo e Dottore della Chiesa: sua caratteristica è proprio quella di avere scritto un gran numero di opere. La scena tuttavia qualche volta viene scambiata dagli artisti con quella del sogno di san Gerolamo, che si svolge anch'essa nello studiolo del santo mentre è intento a scrivere.

Il quadro che oggi si trova all'Art Institute di Chicago, fu commissionato certamente da una comunità di agostiniani spagnola che volle rimarcare l'origine dell'Ordine direttamente da Agostino, considerato come fondatore.

 

Bartolomé Bermejo pseudonimo di Bartolomé de Cárdenas nacque a Cordova nel 1440 e si spense a Barcellona nel 1498. Bermejo viene considerato forse il più importante pittore spagnolo del Quattrocento. Non si hanno molte notizie sulla sua vita, tranne quelle sulla sua nascita avvenuta a Cordova e sulla sua origine andalusa e nobile giustificata dal cognome.

Il suo stile fu influenzato dalla scuola fiamminga che faceva capo a Rogier van der Weyden e Jan van Eyck. Alcuni critici d'arte sono convinti che abbia soggiornato in Belgio per apprendere le conoscenze della tecnica di pittura ad olio. Tuttavia questo viaggio non è certo e in ogni caso avrebbe potuto venire a conoscenza delle nuove tecniche grazie alla nutrita presenza di pittori tedeschi e fiamminghi che a quell'epoca operavano in Spagna.

La prima documentazione relativa alle sue opere risale al 1468, quando un committente, di nome Antonio Juan, gli chiese per iscritto di realizzare dipinti per la chiesa di San Michele. Nel 1474 si impegnò a dipingere il polittico per la chiesa di San Domenico di Daroca. Dodici anni dopo eseguì le ante d'organo del Duomo di Barcellona e nel 1490 portò a compimento la Pietà per la medesima cattedrale.

Verso la fine del Quattrocento dipinse il Sacro Volto, dopodichè decise di trasferirsi a Saragozza.

La ricostruzione del catalogo dei suoi lavori comprende anche un San Michele per la chiesa di Tous, la Resurrezione e la Discesa al Limbo di chiara impronta fiamminga, il trittico della Vergine di Montserrat con un donatore per la cattedrale di Acqui. con tematiche che sembrano preannunciare il naturalismo della scuola veneta, la Pietà del canonico Desplá. Oltre alla evidente influenza fiamminga, dal punto di vista delle forme, Bermejo si caratterizzò per un tratto aspro e per il gusto del senso plastico, di chiara derivazione italiana, della scuola ferrarese e padovana.