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PITTORI: Jacques de Besançon

Sant'Agostino e san Valeriano confutano gli eretici

Sant'Agostino e il vescovo Valerio confutano gli eretici

 

 

JACQUES DE BESANCON

1480-1490

Parigi, Biblioteca Nazionale

 

Sant'Agostino e il vescovo Valerio confutano gli eretici

 

 

 

Questa miniatura compare in un manoscritto della Legenda aurea di Jacopo da Varagine tradotta in francese da Jean de Vignay. L'opera venne commissionata da Caterina Coëtivy e fu realizzata fra il 1480 e il 1490. Il manoscritto è oggi conservato alla Biblioteca Nazionale di Parigi, codice ms. Fr. 244-245

 

La scena si riferisce ad un episodio che viene citato nella Legenda Aurea di Jacopo da Varagine relativamente ai rapporti fra Agostino e le varie espressioni ereticali del suo tempo.

Questa raffigurazione sintetizza in una sola scena due fasi della vita di Agostino in contrasto fra loro.

Sullo sfondo, nell'apertura della finestra, due filatteri esprimono il dialogo tra un uomo e Monica.

Si legge:" Donna perchè piangi ?" al che risponde Monica: "Piango per mio figlio Agostino."

In questo periodo Agostino aderiva al manicheismo ed aveva abbandonato la fede cristiana della madre.

In primo piano invece si impongono le figure dei due vescovi Agostino e Valerio, il suo predecessore sulla cattedra di Ippona.

Entrambi, seduti su una panca, con davanti una balaustra di legno, dove sono riposti dei libri, volgono la mano destra e l'indice verso un gruppo di tre eretici nel tentativo di difendere la Chiesa.

 

 

 

Jacques de Besançon

Il cosiddetto Maestro Jacques de Besançon è un anonimo miniatore che fu attivo a Parigi tra il 1478 e il 1500. La critica lo ha identificato in François Barber, figlio di François Barbier, alias il Maestro Francesco.

Questo miniatore lavorò in una bottega di Parigi, di cui si conoscono i tre successivi maestri: il primo fu Jean Rolin, attivo dal 1450 e il 1465, quindi Maître François dal 1465 al 1480 e infine il Maestro Jacques Besancon. Abbiamo a che fare con un artista gran lavoratore, la cui produzione generò un gran numero di libri di ore, così come vari manoscritti per la nobiltà. Sul finire della sua attività ha decorato incunaboli e grandi testate, soprattutto per l'editore Antoine Vérard. La definizione con cui è conosciuto deriva da un certo Jacques Besançon che stipulò una convenzione con l'Ufficio di San Giovanni Evangelista, le cui annotazioni indicano che venne assegnato alla Confraternita di San Giovanni della chiesa di Saint-André-des-Arts. Paul Durrieu e successivamente Charles Sterling credettero che questo Jacques de Besançon fosse l'autore delle miniature del manoscritto, così come delle decorazioni a margine. In realtà Jacques de Besançon fu solo un pittore specializzato nella decorazione del testo e non un miniatore.

Documenti d'archivio indicano che nel 1478 l'autore risiedeva nella parrocchia di San Cristoforo sulla Île de la Cité ed era inquilino di una casa detta dell'asino a righe, che era di proprietà del capitolo di Notre Dame. Fu uno dei rari borghese ad essere ammesso nel 1485 alla confraternita di Sant'Agostino che aveva la sua sede nella cattedrale. Nel 1488 lasciò un legato per una messa a Parigi nel convento dei Celestini. Si crede che sia deceduto nel 1501. Fu vicino al capitolo di Notre Dame per cui realizzò diversi messali e seppe esprimere costantemente un alto livello di vita e di riconoscimenti lavorando anche per il re di Francia.