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PITTORI: Anonimo bolognese

Madonna con Bambino in trono con Agostino e santi

Madonna con Bambino in trono con Agostino e santi

 

 

ANONIMO BOLOGNESE

1497

Bologna, Pinacoteca Nazionale

 

Madonna con Bambino in trono con Agostino e santi

 

 

 

Questa tavola, piuttosto complessa nella sua struttura compositiva, ci presenta una Madonna in trono con in braccio il Bambino attorniata da una molteplicità di santi.

Fra questi riusciamo a distinguere, a sinistra della Vergine, nell'ordine, santa Lucia, san Domenico, san Petronio, san Pietro. A destra di Maria in trono e donatrice, la teoria dei santi prosegue con san Paolo, sant'Agostino, san Girolamo e santa Caterina d'Alessandria.

Al piano superiore, all'interno di piccoli tondi, l'anonimo pittore della cerchia artistica bolognese, ha raffigurato, da sinistra, la Maria Vergine annunciata, san Pietro Martire, Cristo in Pietà, santa Caterina da Siena e un angelo annunciante.

La tavola ha notevoli dimensioni e misura 160 cm in altezza e 397.5 di lunghezza. Sant'Agostino vi è stato raffigurato nella sua dignità episcopale, secondo uno schema iconografico tradizionale che ha avuto molta fortuna artistica.

La devozione per la Vergine fu un carattere specifico dell'ordine agostiniano. Già Agostino, nei suoi scritti, esaltò le virtù, affermando inseparabile la sua azione da quella di Cristo e proponendola come modello per tutti i credenti. Agostino si fece veicolo di precisi contenuti dottrinari che ebbero lo scopo di confutare le tesi eterodosse diffuse a quei tempi. Agostino ribadì ripetutamente e con chiarezza i concetti della maternità fisica e insieme divina di Maria nonché la sua verginità, che ne fanno il simbolo della Chiesa, nello spirito vergine, per integrità e pietà, e madre nella carità.

Dei tre vangeli sinottici quello che parla più diffusamente di Maria è il Vangelo di Luca. Vi si racconta che Maria viveva a Nazareth, in Galilea e che, promessa sposa di Giuseppe, ricevette dall'arcangelo Gabriele l'annuncio che avrebbe partorito il Figlio di Dio (Lc. 1, 26-38). Ella accettò e, per la sua totale fedeltà alla missione affidatale da Dio, è considerata dai cristiani il modello per tutti i credenti. Lo stesso Vangelo secondo Luca racconta la sua pronta partenza per Ain Karem, per aiutare la cugina Elisabetta, anziana, incinta di sei mesi.

Da Elisabetta è chiamata "la madre del mio Signore". Maria le risponde proclamando il Magnificat: « Allora Maria disse: L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l'umiltà della sua serva. D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.» (Lc. 1, 46)