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PITTORI: Bouts Albrecht

Agostino cardioforo e Giovanni Battista a Berlino, Gemäldegalerie

Agostino cardioforo e Giovanni Battista

 

 

BOUTS ALBRECHT

1490-1500    

Berlino, Gemäldegalerie

 

Agostino cardioforo e Giovanni Battista che presenta un donatore

 

 

 

La tavola è una pittura in stile fiammingo rinascimentale del XV secolo. In essa Bouts vi ha raffigurato sant'Agostino vestito da vescovo con in mano un cuore ritto in piedi vicino alla sua cattedra, mentre è in atto di accogliere un monaco donatore che gli viene presentato da san Giovanni Battista, che con la mano destra regge un piccolo agnello.

La scena si svolge all'interno di una spaziosa camera che si apre sulla campagna grazie ad un loggiato colonnato di grandi dimensioni.

L'atmosfera è raccolta e improntata alla pietà dei tre personaggi piuttosto ieratici nella loro posizione reciproca. L'opera è conservata alla Gemäldegalerie di Berlino dove è pervenuta nel 1821 con l'acquisizione della Collezione Solly.

Albrecht (1452-1549) era un figlio di Dieric Bouts il vecchio nato ad Haarlem verso il 1410 e morto a Lovanio nel 1475. Dieric (o anche Dirk e Dierick) insieme ad Hans Memling è considerato il più importante seguace dello stile di Rogier van der Weyden pittore olandese a cavallo fra il XV e il XVI secolo.

La sua bottega fu ereditata dal primogenito Dieric il giovane, mentre Albrecht possedeva una bottega indipendente. Tipiche di Bouts sono anche la preferenza per le inquadrature e composizioni verticali.

 

Nel libro nono delle Confessioni Agostino si esprime con queste parole: sagittaveras tu cor meum charitate tua, hai ferito il mio cuore - ricorda Agostino - con il tuo amore. Esse esprimono in forma poetica il grande amore che Agostino aveva per Dio. Un amore così grande da essere rappresentato simbolicamente con un cuore fiammante trafitto da una freccia. Questo tipo di rappresentazione, che appare già nel XV secolo, godrà di grandissima fortuna iconografica soprattutto dal 1600 in poi, tanto da essere un punto fermo nel logo che lo stesso Ordine Agostiniano adotterà per il suo Stemma Ufficiale. Il cuore è l'elemento caratteristico di questo tema iconografico: Agostino lo tiene in mano, talvolta è attraversato da una freccia, o anche viene offerto al Signore.

 

Tu stesso ci avevi folgorati con le frecce del tuo amore, e portavamo conficcati nel ventre gli arpioni delle tue parole e gli esempi dei tuoi servi, che da oscuri avevi reso splendidi e da morti, viventi. Bruciavano ammassati nel fondo della mente divorando la sua pesantezza e il torpore, per impedirci di scendere in basso, ed era un tale incendio che tutto il fiato soffiatoci contro dalle subdole lingue l'avrebbe ravvivato, non estinto. Tuttavia nel tuo nome, che hai reso sacro per tutta la terra, il nostro proponimento avrebbe certamente incontrato il plauso di alcuni, e quindi poteva sembrare ostentazione non aspettare quel poco che mancava alle vacanze, e congedarsi prima da un pubblico ufficio che era sotto gli occhi di tutti in modo da attirare sulle mie azioni l'attenzione universale. Così, se avessi dato l'impressione di non voler neppure attendere il termine tanto prossimo dei corsi, avrebbero molto chiacchierato, e sarebbe parso che volessi farmi notare. E a che pro favorire congetture e discussioni sui miei intenti e oltraggi al nostro bene?

AGOSTINO, Confessioni 9, 2, 3