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PITTORI: Bozidarevic Nikola

Madonna con Bambino e angeli, con i santi Biagio e Paolo, Tommaso d'Aquino e Agostino

Madonna con Bambino e angeli, con i santi Biagio e Paolo, Tommaso d'Aquino e Agostino

 

 

BOZIDAREVIC NICOLA

1485

Dubrovnik, Museo dei Domenicani

 

Madonna con Bambino e angeli, San Biagio e san Paolo, San Tommaso d'Aquino e sant'Agostino

 

 

 

Questo trittico fu dipinto da Bozidarevic Nikola, pittore croato rinascimentale. Il soggetto mostra nel pannello centrale la Madonna con il Bambino in braccio seduti in trono circondati da angeli. Nel pannello di sinistra troviamo san Biagio protettore della città di Dubrovnik, e san Paolo con la spada in mano. Nel pannello destro si osservano le figure di due grandi Dottori della Chiesa, San Tommaso d'Aquino e sant'Agostino. Quest'ultimo è vestito da vescovo e mostra tutti i suoi attributi episcopali: in testa porta la mitra, nella mano destra regge un libro chiuso, mentre con la sinistra impugna il bastone pastorale. Un ricco piviale ingentilisce la sua figura alta e scarna, dal viso di persona anziana con una folta barba che gli copre le guance. Bozidarevic Nikola realizzò l'opera con la tecnica della pittura su tavola in legno nel 1485 per la chiesa di san Domenico a Dubrovnik. La tavola fu successivamente spostata nel Museo dei Domenicani (Muzej Dominikanskog Samostana) sempre a Dubrovnik.

 

 

Bozidarevic Nikola

Pochissimo era noto della vita di Nicolò Raguseo fino al 1917 quando il ricercatore dell'Archivio di Ragusa Karlo Kovać scoprì che il padre di Nicola era Božidar Vlatković un pittore di Slano, un piccolo villaggio a nord di Ragusa. Božidar Vlatković lasciò la natia Slano nel 1462, per lavorare in una bottega artistica di Ragusa. L'anno seguente divenne apprendista presso Lorenzo Marini per il quale stava lavorando a Cattaro quando gli nacque il figlio Nicola. Nel 1470 Vlatković aprì una propria bottega a Ragusa, dove il figlio fu avviato alla professione di pittore. Nel 1476 il giovane Nicolò diventò apprendista di Petar Ognjanović, ma nel 1477 il giovane Nicolò partì per l'Italia, ritornando a Ragusa solo nel 1491. A Venezia fu influenzato dall'opera dei fratelli Crivelli e di Carpaccio. Dopo il ritorno a Ragusa, Niccolò lavorò sia col padre che da solo realizzando parecchie opere, delle quali però solo quattro sono pervenute fino a noi. Nicolò Raguseo morì nel 1517, mentre stava lavorando ad un polittico per la cattedrale di Ragusa.