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PITTORI: Giovanni Buora

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

GIOVANNI BUORA

1480-1488

Venezia, chiesa di santo Stefano

 

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa in atto di benedire

 

 

 

Il pannello con la scultura di Agostino fa parte di un complesso marmoreo dalla struttura complessa che si trova nel presbiterio.

Nelle nicchie laterali delimitate da colonne si trovano le statue di san Nicola da Tolentino e di san Simpliciano.

Nel lato sud si trovano le statue di santa Chiara da Montefalco e di san Paolo eremita.

Fra le quattro sculture a figura intera sono collocati i rilievi degli evangelisti e dei santi Stefano ed Agostino. Questi medaglioni esistevano anche nell'originario tramezzo che fu smantellato verso il 1613. Le fronti marmoree, alterate e ricomposte, furono addossate alle pareti laterali del presbiterio, dove risalta nella prima nicchia di sinistra la figura di san Nicola.

L'artista ha raffigurato Agostino in atto benedicente con la mano destra, mentre impugna con la sinistra il suo bastone pastorale. Il mezzobusto del santo č posto all'interno di una grande conchiglia si gusto rinascimentale con ai quattro lati le teste di quattro angioletti. Agostino ha un viso di persona matura negli anni e una folta barba riccioluta che gli copre il viso e gli scende fin sul petto.

 

 

Giovanni Buora

Figlio di Antonio, Giovanni nacque a Osteno sul lago di Lugano nel 1450. Collaboratore dapprima di Pietro Lombardo, poi di altri maestri, prese parte alla costruzione di varî edifici veneziani. Grande architetto e scultore, lavorō alla chiesa di san Zaccaria a Venezia, alla Scuola Grande di San Marco e alla Scuola Grande di San Giovanni Evangelista e alla chiesa di San Michele in Isola. Portō a termine la costruzione del Dormitorio del Monastero di San Giorgio Maggiore, che era stata avviata nel 1449 sotto l'abate Cipriano Rinaldini.

Nel Duomo della Beata Vergine Immacolata di Montebelluna (1506-1511) scolpė le statue dei Dodici Apostoli insieme a Bartolomeo di Domenico Lombardo. A Venezia scolpė nei primi anni del Cinquecento le lunette della facciata della chiesa di Santa Maria dei Carmini. I suoi due figli, Andrea e Antonio, proseguirono nell'attivitā paterna diventando anch'essi architetti. Buora morė a Venezia nel 1513.