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Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Quattrocento: Jaume CabreraPITTORI: Jaume Cabrera
San Pietro e sant'Agostino
JAUME CABRERA
1420-1430
Pontevedra, Museo Provinciale
San Pietro e sant'Agostino
Questo dipinto dove sono raffigurati i santi Pietro ed Agostino si trova nella predella del Retablo di Santo Stefano, oggi conservato nel sesto edificio del Museo Provinciale di Pontevedra. L'opera, esposta nella collezione gotica del Museo, viene attribuita al pittore catalano Jaume Cabrera e alla sua bottega. Il Retablo fu realizzato nel periodo 1420-1430 e testimonia le particolarità del gotico internazionale nelle terre della Corona d'Atagona. Il Retablo di santo Stefano, in deposito grazie alla generosità dei proprietari Edouard Coster e Maria Dolores Ruiz Moya, conserva tutte le sue scene e non ha subito lo scempio di altri retablo fatti a pezzi per venderne le singole parti.
Il retablo presenta la storia di santo Stefano in sei scene che riproducono vari momenti della sua vita, come la lapidazione che subì e per la quale fu assimilato agli apostoli. Si ritiene che la pala d'altare provenga dal patrimonio ecclesiastico della zona occidentale di Barcellona, anche se la chiesa, il monastero o il convento di origine sono sconosciuti e sarebbe stata alienata nel XIX secolo con la confisca di Mendizábal.
Jaume Cabrera
Jaume o Jaime Cabrera nacque in Catalogna verso il 1374. Seguace di Lluís Borrassà, nelle sue opere esprime un notevole senso aneddotico, dove prevale un senso dolce e ingenuo, non alieno da ricerche preziosistiche nordiche. Ne sono un esempio le tavole della pala d'altare dell'Ascensione nella chiesa di Santa María de San Martín Sarroca o anche le tavole del trittico con la Vergine in trono e angeli musicali del Museo archeologico nazionale di Spagna. Altre sue opere, sia documentate che attribuite, sono la pala d'altare nella chiesa di San Martín de Calonge eseguita nel 1395, quella della Vera Cruz e le sette gioie di Maria di San Feliu de Guíxols del 1403; un polittico commissionato da Pedro Sagrera di Solsona; il polittico con le Storie di san Michele e di san Nicola per la cattedrale di Manresa del 1406. Questo lavoro mostra come il pittore abbia aderito alla corrente artistica proposta da Ferrer Bassa, ma ne ha attenuato l'influenza toscana a favore di una più irruente vivezza spagnola, non esente da elementi imprevedibili e di insistenze narrative.
Nel polittico di Manresa, tra le parti di più raffinata qualità, ricordiamo l'episodio del Monte Gargano, mentre tra le scene più convintamente emotive e serrate della composizione va sottolineato il compianto sul corpo di Cristo, che si trova nella predella. Tra le espressioni più popolaresche ed ingenue troviamo certamente l'Assassinio di tre giovani e la loro risurrezione per opera di san Nicola. Tra le varie altre sue opere è opportuno citare quella della cappella di San Paolo a La Bisbal del Ampurdán datata 1407 e la Pietà della cappella di Santa Catalina de Torroella de Montgrí, ora conservata nel Museo d'arte di Gerona. Cabrera fu maestro e suocero di Jaume Cirera, per quanto si fosse opposto al matrimonio del discepolo con una delle sue figlie. Cabrera si presume che sia morto in Catalogna verso il 1435.