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PITTORI: Maestro di Casei

Sant'Agostino vescovo e monaco benedicente

Sant'Agostino vescovo benedicente

 

 

MAESTRO DI CASEI

1470-1475

Casei Gerola, Collegiata San Giovanni Battista, Sala Capitolare

 

Sant'Agostino benedicente

 

 

 

L'affresco riprodotto si trova nella Sala Capitolare della Collegiata di san Giovanni Battista a Casei Gerola. Il ciclo pittorico conservato nella Sala Capitolare è formato da alcune pregevoli scene quattrocentesche che si sono conservate sino ad oggi. Nella parete maggiore, a sud, sono rappresentati sant'Agostino e san Sebastiano assieme ad uno scomparto ricco di elementi fitomorfi che misura cm. 155x220 e raffigura una pianta di melograno carica di frutti maturi. Questi affreschi sono databili alla seconda metà del Quattrocento.

Questo affresco che raffigura sant'Agostino è stato oggetto di restauri che hanno riportato l'opera ad una lettura molto interessante dell'affresco originario. Il descialbo e le condizioni di conservazione non hanno compromesso l'intera leggibilità e la figura di sant'Agostino non appare convenzionale. Il volto, la parte più compromessa, è stato recuperato così come l'espressione del viso intensa e profonda. Il santo è ritto in piedi e con la mano destra benedice il fedele che lo osserva o gli passa dinanzi. Con la mano sinistra imbraccia il bastone pastorale, mentre in testa porta la mitra, l'attributo dei vescovi. La mitra è nimbata come è proprio dei santi. Sotto un appariscente piviale rosso compare una malcelata tonaca nera che viene ostentata consapevolmente con l'intenzione di ricordare ai fedeli che Agostino fu il fondatore dell'Ordine agostiniano. La committenza dell'opera va forse ricercata nella famiglia dei Trovamala una tra le famiglie più antiche di Voghera attiva fra il XII e il XIV secolo. Rolando Trovamala di Sale è teste in un atto del 1365 nella cui occasione Galeazzo Visconti stabilisce i confini tra i territori di Tortona e Voghera. Lo stesso Rolando presenzia all'investitura di Sorli da parte del Vescovo di Tortona Giovanni Ceva.

Un certo Simone Frate Carmelitano, lettore di diritto civile all'Ateneo ticinese morì nel 1458 e fu sepolto nella chiesa del Carmine di Pavia. Un altro Trovamala sembra sia stato nominato Podestà di Tortona nel 1463.

Gli affreschi della Collegiata sarebbero da riferire a un certo Fra Battista Trovamala minore osservante che nel 1484 pubblicò una "Summa casuum coscientiae". Tra il 1470 e il 1476, divenuto Vicario, visitò i conventi del Piemonte ed è a questo periodo che viene fatta risalire la sua presenza a Casei, dove l'attuale Collegiata era allora chiesa francescana dell'Osservanza di San Bernardino. Fu in questi pertanto che si ritiene abbia commissionato gli affreschi della parete orientale della Sala Capitolare che portano lo stemma della sua casata.